“THE NEW JEWS” DI AMIR OVADIA STEKLOV

“A Berlino nessuno chiede ‘da dove vieni?’, ma ‘quale paese ti ha tradito?’”. The New Jews – presentato allo scorso Festival di Rotterdam e in Italia al Lovers Film Festival – racconta l’esperienza di diversi ebrei israeliani fuggiti dal proprio paese, un esodo motivato dal desiderio di prendere le distanze dal governo sionista per cercare rifugio a Berlino.

Con una produzione durata circa dieci anni, tra riprese e montaggio, il regista Amir Ovadia Steklov riflette sul significato dell’essere ebrei oggi, intrecciando tematiche come la sessualità, il feticismo, il dating online, ma anche la solitudine e l’impossibilità di creare legami autentici. In una città come Berlino, spesso idealizzata come cosmopolita e progressista, il regista svela un lato oscuro e perturbante, dove l’identità ebraica viene esotizzata, ridotta a bersaglio di pietismo narcisista o innalzata a feticismo sessuale.

Il regista, attraverso una serie di interviste ad altri expat israeliani fuggiti nella capitale tedesca, racconta la fuga da Israele come il tentativo di liberarsi dal peso culturale delle proprie origini. Tuttavia, ciascuno di loro scopre ben presto come la politica irrompa con violenza e senza consenso nelle proprie relazioni e nella quotidianità, riducendo le loro individualità a un kink sessuale, oggetto di pratiche e perversioni che riecheggiano la violenza storica inflitta al popolo ebraico.

L’uso del rotoscopio, una tecnica d’animazione che sovrappone disegno e realtà, diventa metafora visiva della dissociazione, della fluidità e della performatività dell’identità ebraica, la quale si trasforma in un simulacro: una sagoma su cui gli altri proiettano le proprie perversioni, i propri traumi, il desiderio inespresso di espiazione. I protagonisti intervistati, tutti ebrei, raccontano la difficoltà di connettersi con gli altri e la fatica di discernere tra ciò che sentono di essere e ciò che il mondo esterno li spinge a incarnare.

The New Jews è un film provocante e provocatorio, che mette in discussione non solo l’identità ebraica oggi, ma anche il modo in cui essa continua a essere percepita, distorta e strumentalizzata. Una riflessione profonda sui rapporti interpersonali, romantici, sessuali e non, che sottolinea quanto sia difficile creare relazioni significative e quanto il portato culturale dell’identità ebraica preceda e sovrasti l’individualità e l’unicità di una persona.

Brigitta Mariuzzo

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