Un nuovo modello educativo
Per il suo debutto dietro la macchina da presa, la regista americana Amanda Rose Wilder ha scelto di percorre un terreno quanto mai controverso: quello delle scuole libertarie.
Inserito nella sezione TFFdoc Democrazia, Approaching the Elephant, questo il titolo del documentario, segue il primo anno di attività della Teddy McArdle Free School inaugurata a Littler Fall in New Jersy da Alex Khost, appassionato insegnante e figura “guida” all’interno della struttura.
Quella delle scuole libertarie è una realtà che sta pian piano iniziando a diffondersi anche in Italia, e si basa sul comune rifiuto della scuola tradizionale come istituzione fondata su regole precise, metodi di insegnamento e stretti criteri di valutazione. La pratica libertaria si caratterizza dunque per il non utilizzo di alcun tipo di libro testo o forma di giudizio, preferendo invece sviluppare il gioco e la creatività, mentre le attività di apprendimento vengono democraticamente stabilite dai bambini stessi, a seconda delle tematiche di interesse.
Il documentario, realizzato in bianco e nero, è stato girato nel corso di due anni scolastici, a partire dal primissimo giorno di operatività della Teddy McArdle Free School, in cui non vi erano ne regole ne classi; fino a giungere all’espulsione di uno studente attraverso una votazione democratica, al termine del secondo anno.
Alla luce dell’attuale crisi dell’istituzione scolastica, Approaching the Elephant sicuramente fornisce un ottimo spunto di riflessione, ed invita a riconsiderare cosa sia giusto apprendano davvero i giovani studenti: la democrazia e la libertà, o la geometria e la matematica?
Il ritratto che la Wilder dipinge è quello di una scuola immersa nel caos derivante dalla neo-acquisita libertà offerta ai suoi studenti, che frequentemente sfocia in atteggiamenti aggressivi e violenti. L’impressione che risulta è quella di un’istituzione e, soprattutto, di un’istruzione ridicolmente e spaventosamente fuorviante. L’atmosfera anarchica non raggiunge quella de Il signore delle Mosche, ma quando uno dei “bulli” della scuola comincia a tormentare un sua compagna, e l’insegnate appare incapace di prendere in mano la situazione, ci si rende conto che qualcosa non funziona. Ci troviamo costretti domandarci se è giusto che dei bambini vengano trattati da adulti e abbiamo una voce in capitolo, se non ne comprendono il privilegio.
Risulta chiaro che non esiste un modello scolastico perfetto, ed è per questo che Approaching the Elephant rifiuta di giudicare troppo duramente Khost e le sue ambizioni di una scuola anticonvenzionale: insegnare alle nuove generazione è un compito arduo anche nelle circostanze più ideali. Nonostante i numerosi difetti, l’essenza dell’approccio di questo insegnante dovrebbe essere presa come modello per gettare le basi di una nuova e rivoluzionaria scuola.