Ad aprire la trentanovesima edizione del Torino Film Festival è Sing 2 – Sempre più forte scritto e diretto da Garth Jennings, in anteprima internazionale. In questo nuovo capitolo Buster Moon e i suoi amici intraprendono un viaggio che dalla piccola realtà del Moon Theatre li porta nella sfavillante Redshore City in cerca di una nuova avventura, una nuova possibilità per provare al mondo il loro valore guadagnandosi uno spettacolo al Crystal Tower Theatre. Anche se in un primo momento ottengono ciò che desiderano grazie all’insperato favore del destino, presto vengono travolti dalle difficoltà che si nascondono dietro ogni angolo. A complicare il tutto poi, c’è la “piccola” bugia detta da Moon per apparire migliore agli occhi del magnate che deve produrre lo spettacolo e che lo porterà a rischiare ben più del raggiungimento dei suoi obiettivi confrontandosi con la realtà di un settore competitivo e, talvolta, crudele.
Forse è proprio questo uno dei messaggi nascosti all’interno di questo film. Scintillio, luci e colori sono solo l’apparenza, la ciliegina sulla torta, l’involucro esteriore di un mondo considerato magico e meraviglioso ma che nasconde al suo interno insidie e difficoltà. È un viaggio che lo spettatore compie insieme ai simpatici personaggi sullo schermo di cui vediamo l’emozione, la gioia, la volontà di entrare a far parte di un mondo del quale, però, conoscono veramente poco e dal quale rischiano di venire sopraffatti. Jennings presenta i cliché del mondo dello spettacolo: gli artisti speranzosi, la critica cinica, la vecchia gloria ritiratasi dalla scena, il magnate avido e la raccomandata che passa avanti a chi, magari, meriterebbe più di lei. Non sono solo personaggi di un film di animazione, in alcuni di loro ritroviamo tratti e caratteristiche tipiche dell’animale di cui hanno forma corporea, altri sono una vera e propria caricatura di alcuni tratti umani quasi esasperati. Incarnano la psicologia delle persone permettendo così allo spettatore di immedesimarsi in loro e nella loro volontà di uscire da quello stato di mediocrità per esprimere liberamente il proprio talento creativo. Questo film è sicuramente un manifesto e un invito a mettersi in gioco, a rischiare, a provare e riprovare, sbagliando, ma senza mai perdere la voglia di raggiungere i propri obbiettivi e realizzare i propri sogni.
Il rapporto tra musica e immagini racchiude l’essenza del film rappresentando anche quella che Jennings definisce cinematic experience. Con le innumerevoli hit al centro di spassose gag e di numeri mirabolanti, infatti, la musica assume un ruolo chiave facendo risuonare anche l’universo emotivo dei personaggi e innescando un dialogo immediato con lo spettatore. Ritornare a vivere il Torino Film Festival nelle sale cinematografiche con un film come Sing 2 – Sempre più forte ad inaugurarlo è l’esternazione dell’entusiasmo del pubblico e degli organizzatori del festival nel rivivere la magia del cinema in sala e il fatto che si tratti di un film aperto a diversi pubblici è sicuramente un segno della trasversalità che la manifestazione vuole esprimere.
Gaia Verrone