Ancora una volta Woody Allen ci porta nella nella Francia degli anni Venti, ma anziché a Parigi,in Costa Azzurra.
Wei Ling Soo è il più celebre mago del momento, ma tolte le vesti di illusionista è Stanley Crawford (Colin Firth), un giovane inglese un po’ arrogante che nutre molta avversione per chi si vanta di avere doti particolari da medium. Un amico di vecchia data, Howard, lo convince a recarsi in Francia per conoscere e smascherare la giovane e bella “veggente” Sophie Baker (Emma Stone). Riuscirà Stanley a sbugiardare la ragazza? Quello che succede nella residenza Catledge è una vera e propria serie di eventi magici che coinvolgerà tutti i personaggi.
Magic in the Moonlight è una commedia romantica, con tutte le complicazioni personali e professionali che ne derivano.
Ambienti di lusso, cura nella scelta delle locations, abiti tipici della jazz age sono elementi perfetti per l’ottima riuscita di questo film. Stanley ha le caratteristiche tipiche di un personaggio alla Woody Allen: è stravagante ed è sempre in costante ricerca dell’amore e di una relazione stabile e soddisfacente.
Allen è noto per le sue commedie ricche di ironia e brillantezza nelle battute e infatti, anche in quest’opera non ci risparmia risate e colpi di scena. L’Europa che dipinge è come al solito molto romantica, ricca di stereotipi e anche degli elementi caricaturali che tanto ci piacciono e che abbiamo già incontrato in opere precedenti come Midnight in Paris e Vicky Cristina Barcelona.