Tra le rovine dell’antica Roma e gli scheletri di edifici industriali moderni, Lou Castel si ritrova a mettere in atto una performance d’attore che vive drammaticamente nel presente. Un presente in Italia, paese dove l’attore svedese si è formato, e un presente cinematografico, che propone allo spettatore una riflessione in prima persona sulla cultura e sul mestiere dell’attore.
Pierpaolo De Sanctis, regista di documentari e studioso di cinema, presenta il volto che forse, più di ogni altro, rappresenta il cinema di Marco Bellocchio. Attraverso una comunicazione diretta tra l’obiettivo e l’attore, lo spettatore viene catturato dal suo sguardo e dalle sue parole. Si assiste a un flusso di coscienza sulla vita militante che Castel intraprese negli anni settanta e sulle difficoltà del mestiere della recitazione
Osservando la performance e l’accostamento di due tra i suoi personaggi interpretati con Bellocchio (Alessandro de I pugni in tasca e Giovanni de Gli occhi, la bocca) , lo spettatore prende coscienza della recitazione come un modo di stare al mondo, che può anche diventare un gesto rivoluzionario.
Il film, vincitore del Premio Cipputi, è stato selezionato in concorso nella sezione documentari italiani del TFF 34. Un film che rappresenta il tentativo, da parte del regista e del protagonista – che hanno stretto una lunga e forte collaborazione – di creare un documentario non biografico bensì “cinematografico”, che riflette sul cinema attraverso le parole di un attore.
26 Novembre, Cinema Lux, Tff italian.doc