Nina Paley è un’attivista politica statunitense, femminista e di origine ebraiche: tutti aspetti che confluiscono in Seder-Masochism, opera semi-autobiografica in cui la regista affronta, sotto forma di musical, eventi tratti dal Libro dell’Esodo.
Il film si apre con la splendida animazione della sagoma di una Venere preistorica dal cui ventre emerge, sotto forma di serpente bianco, un moto vitale che va a generare pesci e animali. Il ciclo prosegue fino a quando una figura maschile non arriva ad abbattere la divinità madre. Questa breve sequenza serve a sintetizzare quella che è la tesi da cui muove il film e il pensiero di Paley: prima di tutto esistevano società matriarcali che veneravano la donna come madre e genitrice della vita. Fu con l’Esodo – nel nel film si fa riferimento in particolare ai Dieci Comandamenti – a cancellare il pantheon politeista in favore di una monoteistica società patriarcale, che vede la donna relegata in un ruolo sottomesso. La tesi della regista può essere condivisa o meno, ma indubbiamente il film riesce ad accendere riflessioni su argomenti importanti come la guerra e la religione, attraverso l’uso sapiente dell’animazione e della musica. Nina Paley utilizza canzoni note inserendole in contesti inaspettati, creando così un contrasto ironico tra il ricordo che la musica suscita nel nostro immaginario e le scene che vediamo sullo schermo. Il film, senza mai smettere di essere divertente, affronta anche argomenti molto personali della biografia dell’autrice: il pretesto da cui prende le mosse è infatti un ricordo del padre, raccolto sul suo letto di morte. La registrazione in presa diretta dell’uomo viene trasposta sullo schermo, sul quale lui diventa un avatar del dio denaro, maschio bianco e barbuto, mentre Nina Paley è un agnello nero. Il dialogo tra i due farà da intermezzo alle storie dell’Esodo.
In occasione del festival sono stati inoltre presentati altri due corti di Nina Paley: All Creative Work is Derivated, in cui immagini di statue antiche si alternano a tempo di musica, creando l’illusione di una coreografia danzata, e On Children, frammento del film The Prophet, in cui una donna accudisce il figlio, così come un uccello accudisce il pulcino fino a quando questo è pronto a lasciare il nido. Quest’ultimo, proiettato dopo Seder-Masochism, mostra diverse analogie con il lungometraggio per quanta riguarda la parte di animazione, e probabilmente è stato sfruttato dalla regista anche per sperimentare nuove tecniche in preparazione del film.
In chiusura è importante ricordare che Nina Paley è un’attivista della libera circolazione dei prodotti culturali, e sostiene che le persone debbano essere libere di fruire dei lavori di intelletto altrui gratuitamente, così da favorire la diffusione delle idee: per questo tutto il suo lavoro è interamente disponibile online.