“LE SORELLE MACALUSO” DI EMMA DANTE

Nella periferia di Palermo, in una grande casa avvolta in una perenne penombra, vivono da sole cinque sorelle, ognuna di loro diversa dalle altre quattro, sia per età sia per indole: chi ha sempre il naso dentro un libro; chi pensa solo a farsi bella; chi ha la passione per il cibo; chi sogna di diventare una ballerina; e chi, ancora, non ha una personalità ben definita, e guarda alle sorelle maggiori per capire chi vuole essere.

L’unico mezzo di sostentamento delle ragazze è l’allevamento e l’addestramento di colombe per i grandi eventi mondani. E quando non si occupano di questo compito a tratti snervante, le cinque sorelle vanno al mare, per ballare e per sconfiggere la canicola facendo un tuffo nell’azzurro male siciliano. Ma è proprio in questo luogo deputato al loro svago che si abbatterà la disgrazia che cambierà per sempre le loro vite.

A sette anni di distanza dal suo esordio Via Castellana Bandiera, la drammaturga e regista Emma Dante torna dietro la macchina da presa per adattare un suo testo teatrale. Se nella sua opera prima era messa molto più in risalto la componente sociale, qui a farla da padrona è senza dubbio quella intimista: scandendo la vicenda delle cinque sorelle in tre atti – in cui vengono messi in scena rispettivamente la giovinezza, l’età adulta e la vecchiaia – Dante racconta la storia di cinque donne che, abbandonate a se stesse in una grande casa zeppa di monili e anticaglie (quelle che Guido Gozzano avrebbe definito “piccole cose di pessimo gusto”), scelgono comunque di aprirsi uno spiraglio verso l’esterno e di non rinunciare alla propria libertà e femminilità. E ballano, ridono, magari ogni tanto litigano senza però perdere il buon umore, e trascinano con loro tutti quelli che gli stanno intorno. Ma la disgrazia che le colpisce le costringe a rintanarsi nella grande casa, unico punto stabile della loro esistenza, ognuna a fare i conti con le proprie colpe e con le strade che non gli è stato permesso percorrere.

Presentato in concorso alla settantasettesima Mostra del Cinema di Venezia, Le sorelle Macaluso è dunque un film dalla doppia anima: tanto è colorata e solare, sia nella forma che nel contenuto, la prima parte (che presenta cromie quasi musical), tanto la seconda risulta cupa e desolante ma, alla fin fine, catartica e foriera di spiragli sul futuro. Interpretato con gusto da un cast variegato per età e per talento e diretto con maestria, Le sorelle Macaluso è un’emozionante trattato sul perdono e sul tempo che passa; e, soprattutto, un ritratto potente di donne vitali e cupe al tempo stesso.

Alessandro Pomati

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