Il Torino Film Festival è tornato per la 41° edizione a illuminare gli schermi delle sale della citta. La scelta di un film d’animazione come apertura del concorso lungometraggi conferma lo spirito innovatore per cui è noto il festival.
Linda veut du poulet! (Linda e il pollo) candidato agli EFA – gli Oscar europei – come miglior film d’animazione, è una commedia che, come dichiarato dalla regista Chiara Malta (al primo film animato dopo documentari e film di finzione), punta a far ripensare l’incontro tra la pagina disegnata e la realtà. È frequente che i lungometraggi d’animazione perdano la forza trasgressiva del disegno nello sforzo di perseguire l’illusione realistica. In questo caso però, la potenza espressiva si ritrova nell’energia sprigionata dai dialoghi e dalle voci dei personaggi ed è modellata dallo stile luminoso e astratto di Sébastien Laudenbach e Margaux Duseigneur, capaci di suscitare un contagioso buonumore ed emozionare tutti i tipi di pubblico.
Linda è una bambina di otto anni dallo spirito esuberante. Per farsi perdonare un’ingiusta punizione che le ha inflitto, la madre Paulette acconsente a una sua curiosa richiesta: cucinarle il pollo secondo la ricetta del papà. Il piatto è l’unico ricordo sfumato del padre morto tempo prima e sarà il motore della storia, permettendo a mamma e figlia di colmare il vuoto che si è creato nel loro rapporto. Preparare il pollo diventa allora una missione e a complicare la situazione c’è la surreale chiusura di tutti i negozi a causa di uno sciopero generale. La narrazione assume gradualmente una vocazione sociale nel racconto della complessità dei rapporti, e invita alla libertà e alla rivoluzione attraverso una vitalità che si scontra con le regole e il buon senso. Un film che ci riporta alla nostra infanzia, come i personaggi che, con il procedere della storia, da adulti responsabili regrediscono a individui che rivelano le loro debolezze. Senza paura del ridicolo.
Articolo pubblicato su “la Repubblica” in data 25/11/2023
Angela Borraccio