Mary Shepherd (interpretata da una fantastica Maggie Smith) è una vivace donna anziana che vive dentro il suo caro, vecchio e puzzolente furgone. Vaga gironzolando per le strade di Londra in cerca di un posto sicuro dove stare, fino a quando non arriva a Camden Town, un quartiere nel Nord della città. Qui la gente si dimostra subito gentile nei suoi confronti, nonostante l’odore che porta con sé davanti alle loro case.
Il commediografo Alan Bennett (interpretato da Alex Jennings) ha appena acquistato una casa in questo quartiere e non può fare a meno di notare il furgoncino malandato posteggiato nella via e l’eccentrica donna che vive al suo interno.
Quando viene ordinato il divieto di sosta lungo le strade, Miss Shepherd si trova senza un posto dove poter parcheggiare il suo furgone e lo scrittore, uomo riservato ma gentile, la invita a stabilirsi temporaneamente nel suo vialetto. Ma da temporaneo l’invito diviene ben presto permanente: “Dovevo fermarmi per tre mesi e sono rimasta per 15 anni!” dice Mary alla fine del film ridendo di buon gusto, anni durante i quali si instaura tra i due protagonisti una splendida amicizia fatta anche di discussioni e incomprensioni, quasi come una vecchia coppia sposata.
Nel film di Nicholas Hytner sono presenti ben due Alan Bennett: uno che vive la vita e l’altro che la scrive. E’ la storia, per lo più vera, di un autore alle prese con il blocco creativo e alla scoperta di sé stesso, ma anche una storia di amicizia che trasformò un’estranea vagabonda in “una di famiglia”.
Presentato nella sezione Festa Mobile, The Lady in the Van è tratto dal romanzo autobiografico e dalla commedia di Alan Bennett, sceneggiatore del film. Lo stesso scrittore appare in carne ed ossa come comparsa nella sequenza finale.
La simpatica commedia lascia spazio anche alla riflessione insegnando a non giudicare dalle apparenze ma ad andare oltre, perché sotto il vestito (o il cattivo odore) si nasconde pur sempre una storia.