Due giovani ragazze combattono un esercito di nazisti con le sembianze di würstel a suon di posizioni di yoga dopo che questi si sono agglomerati in una brutta copia di Jason di Venerdì 13. Dopo aver ridotto la creatura dell’orrore ad una poltiglia di cheddar, si disperano per non avere con sé i loro smartphone per immortalare l’evento. Questo è Yoga Hosers di Kevin Smith. Questo è il portabandiera del nuovo volto degli Z-movies: budget ad ampio respiro, un cast gremito di nomi rilevanti nell’industria cinematografica americana e particolare cura del filmico e del profilmico.
Il trash prende esempio dai grandi titoli delle produzioni commerciali e diventa un vero e proprio genere. Yoga Hosers non è un bel film, ma è fatto bene. È puro spettacolo, puro divertimento disinteressato per lo spettatore. La trama è volutamente nonsense, ma ogni svolta nella narrazione è causata da un’azione che, per quanto possa sembrare assurda, è coerente con l’intera storia. Gli effetti speciali sono al di sotto della qualità media, per imitare ed omaggiare gli “standard” degli Z-movies degli anni Sessanta. La recitazione degli attori è esagerata e caricaturale, ogni personaggio è una macchietta e l’attore calca la mano sull’interpretazione parodica del tipo che rappresenta.
Colleen M. (Harley Quinn Smith) e Colleen C. (Lily-Rose Depp) sono l’estremizzazione della ragazzina mainstream che è sboccata, superficiale ed ha sempre il naso appiccicato allo schermo del cellulare. Andronicus Arcane (Ralph Garman) è la versione spietata dell’artista che si reputa un genio incompreso e che prova rabbia verso chi non apprezza le sue opere. Il caso di Guy Lapointe (Johnny Depp) è, invece, un po’ diverso. Depp lavora ironicamente sulla maschera che si è appiccicata alla sua figura dai tempi dei Pirati dei Caraibi fino ad oggi, creando la parodia di se stesso.
Uno dei dettagli prettamente kitsch del film è la schermata che fa il verso ad Instagram e che presenta i personaggi dopo la loro prima apparizione, segnalando le loro caratteristiche con hashtag che li rendono ancora più ridicoli e stravaganti.
Insieme ai volti noti già citati, ne troviamo altri come: Tony Hale (Gary Walsh in Veep), Natasha Lyonne (Nicky Nichols in Orange is the New Black e già ospite del TFF con il ruolo di Sally in Hello, My Name Is Doris, il film di chiusura della scorsa edizione), Tyler Posey (Scott McCall in Teen Wolf) e Adam Brody (Seth Cohen in The O.C.).