Sull’isola di Jersey, Gran Bretagna, la giovane Moll è in bilico tra due vite. Quella intrappolata nelle convenzioni sociali della sua famiglia e quella libera e priva di regole del suo amante Pascal. Il tutto contornato da una serie di delitti che si susseguono da diversi anni sull’isola e che faranno bruscamente irruzione nella già turbolenta quotidianità della protagonista.
Il paesaggio misterioso e selvaggio fa da sfondo a un film che vuole essere molte cose insieme: thriller, love story, dramma familiare, “fiaba per adulti” (così ha affermato il regista Michael Pearce in conferenza stampa); e che vuole descrivere personaggi estremamente complessi, molto sfaccettati e ambigui. Le ambizioni sembrano dunque molte per questo film d’esordio, ma in realtà il mélange di generi a mano a mano soffoca la progressione narrativa riducendola nella parte finale a un semplice accostamento di scene prive di organicità.
Anche i personaggi soffrono di questo sovraccarico di elementi e ne restano schiacciati. Fa eccezione il personaggio di Moll, pensato da Pearce come una specie di “Cenerentola dark”, magistralmente interpretato da Jessie Buckley. Moll inizia seguendo un classico percorso fiabesco da una situazione di oppressione al riscatto, il personaggio possiede una seducente ambiguità che lo tiene in bilico tra una vita da “animale domestico” costretto a reprimere i propri istinti e una parte nascosta, oscura, legata ai boschi e al personaggio di Pascal “animale da branco, come un lupo o un leone che vive isolato e può quindi lasciare che siano gli impulsi a guidarlo”. Il personaggio sembra in un primo momento cristallino, ma si rivela pian piano pieno di lati oscuri ed istinti repressi. Quest’ottima interpretazione non è però sufficiente a riscattare il film, che si chiude con una scena inattesa ma di fatto priva di mordente, che vorrebbe creare un ultimo sussulto nello spettatore, rivelandosi invece piuttosto convenzionale.
Nel complesso Beast un film che avrebbe potuto rappresentare un ottimo esordio, che rischia però di disperdersi nell’eccesso di elementi (trama, richiamo al genere, intricata psicologia dei personaggi) inseriti dal regista in fase di scrittura. Il film può dunque contare soprattutto sull’ottima la scelta del cast e sulla suggestiva ambientazione.