Queen & Slim è la storia di come un controllo di routine da parte della polizia possa trasformarsi in un’esperienza molto diversa per due afroamericani nell’America contemporanea. Rifacendosi alle sempre più numerose storie di violenza da parte di poliziotti bianchi su membri della comunità nera il film parte da una provocazione: cosa succederebbe se la vittima reagisse? Ernest “Slim” Hines (Daniel Kaluuya) e Angela “Queen” Johnson (Jodie Turner-Smith) stanno tornando da un deludente primo appuntamento quando vengono fermati da un poliziotto e, per legittima difesa, lo uccidono; la pellicola li segue nella loro breve ma intensa fuga attraverso gli Stati Uniti, nel tentativo di arrivare a Cuba.
Nel corso di sei giorni i due “Bonnie e Clyde” afroamericani si confrontano su diverse tematiche, dalla razza alla religione e dall’amore alla scoperta; il viaggio diventa così occasione di liberazione ed espressione di sé e, nel poco tempo a disposizione, si crea tra i due un forte legame basato sulla fiducia reciproca. Diventati loro malgrado “eroi”, Queen e Slim vengono continuamente protetti dalla loro comunità che dimostra grande solidarietà per il loro gesto, ma la pellicola denuncia anche i risultati drammatici dell’estremizzazione e della glorificazione di atti violenti.
Le ottime interpretazioni dei due protagonisti accompagnano i momenti più intensi del film, a partire dalla sparatoria iniziale: Kaluuya riflette sul proprio volto la paura e la cautela provate da chi conosce suo malgrado la situazione in cui si trova e cerca di evitare errori potenzialmente fatali. Diversi film hanno recentemente mostrato come la comunità nera ormai si aspetti violenza e brutalità da parte della polizia, anche durante normali controlli, e insegni quindi ai propri figli come comportarsi per evitare esiti drammatici (pensiamo ad esempio a Widows – Steve McQueen, 2018 – o a The Hate U Give – George Tillman Jr., 2018).
La pellicola, primo lungometraggio della regista di video musicali Melina Matsoukas, si muove agilmente tra generi diversi con inaspettati momenti comici e, in un’alternanza di colori vivaci e scene notturne, è accompagnata da una ricca colonna sonora composta da artisti neri. L’intervallarsi di delicate scene di riflessione e momenti di forte tensione rende l’esperienza di visione molto intensa, elevando il film a grido di battaglia per la comunità nera e di omaggio alle perdite che ha subito.
Ottavia Isaia