Brasile, 2016. La documentarista Coraci Ruiz riprende i concitati momenti seguiti alla destituzione della presidente Dilma Rouseff e al successivo insediamento del suo vice Michel Temer, vissuto dal popolo brasiliano come un vero e proprio golpe, contro il quale si organizzano diverse manifestazioni di piazza. Negli stessi turbolenti giorni, la figlia di Ruiz, Violeta, comunica alla madre la sua volontà di cambiare sesso.
Da questo sconvolgente annuncio si dipana la narrazione di Limiar, secondo lungometraggio di Coraci Ruizm co-diretto da Luiza Fagà. A partire dal suo titolo (letteralmente, “soglia” in portoghese), il documentario si concentra sulle iniziazioni: quella da donna a uomo vissuta da Violeta (oggi Noah), ma anche e soprattutto quelle vissute dalla regista prima e durante la fase di transizione del figlio, e, ancora prima, quelle vissute dalla madre di Ruiz, una comunista militante ai tempi della dittatura di Ernesto Geisel e in seguito nel passaggio alla repubblica.
Limien dunque attraversa i momenti storici più importanti vissuti dal Paese, dagli anni Settanta a oggi, con particolare attenzione alla condizione della donna: dalle prime teorie femministe che la madre della regista le ha trasmesso sin da piccola ai primi documentari di Ruiz dedicati proprio alla lotta per la parità di genere . Ma con l’annuncio di Noah, ecco che tutto cambia, e sia madre che nonna devono confrontarsi con due aspetti che nei volumi dedicati al femminismo non vengono trattati: vale a dire l’orientamento sessuale, ma soprattutto l’identità di genere.
E persino per una figlia degli anni della protesta come Ruiz può essere difficile affrontare questo nuovo cambiamento: ne sono la riprova i filmati registrati ai tempi della nascita di Violeta, in cui si percepiscono tutta la dolcezza e la malinconia provati dalla regista a seguito della decisone di suo figlio. Ma alla fine, anche se forse non approva fino in fondo, si sforza di capire le ragioni di Noah e lo supporta come può in questa fase di iniziazione, sullo sfondo del Brasile in procinto di conoscere le nefandezze della presidenza Bolsonaro, anche contro la comunità LGBTQI+.
Cambiamenti di ieri e cambiamenti di oggi: questo è il centro dell’ultimo lavoro di Ruiz, che riesce a dosare con abilità l’elemento emotivo dell’esperienza personale con quello oggettivo della storia del suo paese e di tutte quelle “soglie” che sono state attraversate nel corso dei decenni; unitamente a ciò, si aggiunge una dimensione didattico-pedagogica delle teorie gender spiegata mirabilmente, praticamente a misura di bambin* (quasi in risposta alle becere polemiche dell’insegnamento del gender nelle scuole che tanto spesso ci tocca di ascoltare).
Storie di ieri e storie di oggi, in attesa della prossima soglia da varcare.
Alessandro Pomati