The Last Act – scritto e diretto dall’iraniano Paymon Shahbod – si apre nei corridoi di un ospedale di Teheran dove sono in corso le riprese di un film con protagonista l’attrice Farzaneh (Marjan Ghamari).
Lo spettatore assiste dunque al processo creativo e produttivo di un film nel film e, contestualmente, all’evolversi del rapporto che il regista Amiri (Atabak Naderi) instaura con il direttore della fotografia, con il produttore esecutivo e con la protagonista stessa.
Assente da lungo tempo dagli schermi a causa della malattia della
figlia, per la star del cinema Farzaneh il ruolo da protagonista nel nuovo film del noto regista indipendente Amiri è l’occasione ideale per tornare alla ribalta. L’attrice è scelta per interpretare una madre che ha perso le tracce della propria figlia, data in adozione dopo l’arresto per possesso di droga del padre della bambina.
Le riprese proseguono, la storia si evolve, ma all’improvviso Farzaneh riceve una telefonata che la informa della scomparsa della sua vera figlia. Risulta chiaro fin da subito, dunque, l’intento del regista di offrire al pubblico due linee narrative che, pur distinte, viaggiano parallele, fino ad avvicinarsi e a intersecarsi.
Nonostante i conflitti con il regista e il dolore per la terribile notizia, l’attrice decide con assurdo coraggio di continuare a girare il film, come previsto da contratto, e di riflettere la propria angoscia reale in quella del personaggio della madre che è chiamata a interpretare.
Carlotta Profico