The People's Joker (2022) - Vera Drew

“THE PEOPLE’S JOKER” DI VERA DREW

Come realizzare un’opera di formazione e autoconsapevolezza che guardi al proprio passato, senza però scomodare Lacan o Freud? La risposta la offre la regista Vera Drew, unendo nostalgia e passione kitsch per l’universo DC Comics in tutte le sue declinazioni. Questi elementi danno vita a The People’s Joker: un coming of age queer e metariflessivo che decostruisce le consuetudinarie argomentazioni sulle tematiche di gender. Al tempo stesso, un racconto autobiografico che si sposta tra passato e presente in maniera ironica e smaccatamente personale.

È un’abile commistione di parodia e critica sociale quella offerta dalla regista e sceneggiatrice Vera Drew. Una miscela perfettamente in linea con l’estetica e i valori del Freak Film Festival, tanto da essere stata scelta per inaugurare la seconda edizione di quest’anno. Nella storia proposta si avvicendano le peripezie avventurose di una ragazza transgender (Vera Drew), il cui nome rimane celato al pubblico a causa di un segnale acustico di censura – soluzione che rappresenta un omaggio mimetico a Quentin Tarantino. Destreggiandosi tra la consapevolezza della propria disforia di genere, una prima relazione amorosa tossica e il desiderio di sfondare nello show satirico UCB Live, la protagonista viene a patti anche col mondo distopico e disfunzionale che la circonda: una Gotham City psichedelica e caoticamente fascista, dove la comicità e la commedia sono bandite.

Il fulcro del sincero e schietto messaggio proposto con The People’s Joker passa attraverso una fusione vorticosa di transmedialità metanarrativa e citazionista. L’autrice, consapevole di poter dialogare ad armi pari con lo spettatore odierno, non nasconde né malizia né vanto nel mostrare l’impalcatura che sorregge ogni evento e gesto di questo viaggio di formazione e (auto)definizione. Dunque, il divertimento è a doppio senso, poiché da un lato si pone in risalto il dialogo dicotomico ma simbiotico tra i tanti linguaggi visivi contemporanei e dall’altro ci si aspetta che il pubblico colga immediatamente queste intenzioni. La personificazione di questo patto col pubblico risiede soprattutto nel lavoro figurativo effettuato sui personaggi – caratterizzati efficacemente anche dal punto di vista estetico.

The People’s Joker è una boutade cinematografica anticonvenzionale e ambiziosa, che esalta la libertà di essere pienamente se stessi senza alcuna vergogna e che, al tempo stesso, propone un dialogo pacificatore col proprio passato attraverso il filtro dell’ironia. Il tutto è condito da un’inaspettata richiesta di perdono al nume tutelare – troppo spesso bistrattato – di tale ispirazione irriverente. Ed è così che la dedica a Joel Schumacher appare più che giustificata e condivisa dal pubblico, che per anni ha riso di e con lui.

Alessandra Sottini.

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