“BIG SIGNIFICANT THINGS” DI BRYAN REISBERG

“World’s largest cedar bucket”, il più grande secchio di cedro del mondo. Così si apre Big Significant Things, un film che racconta il viaggio di un ragazzo di ventisei anni che sembra evadere dal suo futuro. Ad attenderlo a San Francisco è la sua ragazza, di cui non conosciamo il volto, ma solo la voce che sentiamo dalle loro continue telefonate.

Lei, accompagnata dal padre, va alla ricerca della casa in cui andrà a vivere con il suo amato Craig (Harry Lloyd). Ma lui fugge, finge di essere ancora impegnato con il lavoro e di non poterla raggiungere. In realtà, si ritroverà a vivere delle esperienze che sfiorano quasi la curiosità della fanciullezza. Va alla ricerca della più grande sedia a dondolo del mondo, la più grande padella, la più grande stella al neon. Durante questo suo viaggio incontra gente di ogni età e di ogni genere, finché una ragazza riesce a catturare la sua attenzione: Ella (Krista Kodosen), conosciuta in un pub, con cui si ritrova quasi a tradire la sua fidanzata durante una festa.

Tutto, all’interno di questo film, sembra essere in bilico. Ci si ritrova a vivere come in una situazione di transizione. Craig sembra non voler crescere, vuole esplorare le cose più strane che esistano prima di impegnarsi definitivamente, si avvicina alle persone più giovani di lui e cerca il modo per farsi notare, proprio come un adolescente che vuole inserirsi all’interno di un gruppo.

Le musiche del film provengono quasi tutte dalla stessa fonte: la radio, che sembra quasi l’unica via di fuga per il protagonista. Craig è interpretato in maniera molto intensa dall’attore Harry Lloyd, che già conosciamo per la sua partecipazione alla serie televisiva Il trono di spade.

Big Significant Things è il primo lungometraggio di Bryan Reisberg, regista che in precedenza ha lavorato nel mondo dei video musicali, delle serie web e degli spot pubblicitari. Si è avvicinato al grande schermo quasi in punta di piedi, con un film che ha studiato nei particolari, senza tralasciare nulla. Non vuole insegnare niente, vuole solo mostrare e far vedere dei pensieri in maniera soggettiva, il tutto condito con momenti di ironia e con tanto disincanto.

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