La trentatreesima edizione del Torino Film Festival si è conclusa ieri sera quando, dopo la premiazione dei film in concorso, è stato proiettato il film di chiusura nella sala del cinema Reposi: Hello, My Name is Doris, diretto da Michael Showalter e interpretato dalla grandiosa Sally Field.
Il film è una commedia romantica anticonvenzionale, con protagonista una donna di sessant’anni che, dopo la morte della madre, si innamora di John, un collega di lavoro di trent’anni più giovane; dopo una vita trascorsa a prendersi cura della madre, l’interesse per quest’uomo la porta a riscoprire se stessa e il mondo che la circonda. Doris è come una bambina che muove i primi passi nel mondo alla ricerca di qualcosa in più, di qualcosa di diverso che le cambi la vita; con l’aiuto della nipote tredicenne della sua amica, Doris si iscrive su Facebook e, con un profilo falso, chiede l’amicizia al suo collega, scoprendo così quali sono i suoi interessi. Quindi Doris inizia a conoscere la musica elettropop e i bar modaioli, diventa la nuova mascotte di un gruppo di giovani hipster conquistandoli con il suo gusto e l’atteggiamento eccentrico; infine instaura una bella amicizia con John.
Nel frattempo Doris inizia a trascurare le sue vecchie amicizie e non riesce a portare a termine il compito assegnatole dalla sua psicologa, quello di disfarsi di tutte le cianfrusaglie che nel corso degli anni aveva accatastato con la madre. Lo scossone finale arriva quando ella rivela i suoi sentimenti a John, ma questi la rifiuta. È giunto quindi il momento di disfarsi completamente della vecchia vita e di iniziarne una nuova: riesce a svuotare la casa con l’aiuto della sua psicologa, di suo fratello e delle sue amiche, si licenzia dal suo lavoro, si impone al suo insopportabile capo e ringrazia John per l’amicizia e il tempo che le ha dedicato.
Il film risulta davvero molto ironico e divertente, le scene più dure e difficili vengono alleggerite dalla freschezza dei toni e dalla comicità della Field, che ci regala un personaggio pazzo, tenero e appena risorto alla vita. Il titolo riflette questa rinascita: Doris si presenta al mondo, esce fuori dal nido e dal porto sicuro della famiglia e si getta a capofitto nella vita. Ci dimostra che non è mai troppo tardi per farsi una nuova vita… anche se hai sessant’anni!