L’esplosione di un bouquet, il rapimento dello sposo e una fuga in motocross sull’acqua bastano alla regista finlandese Hannaleena Hauru, al suo primo lungometraggio, per introdurre un coming of age grottesco, surreale e con numerose situazioni da cartoon.
Le migliori amiche Satu e Heidi, predicando che l’amore non è un business, si divertono a sabotare i matrimoni ricchi e fastosi. Ma l’innamoramento di Heidi per Lauri, promettente giocatore di hockey su ghiaccio, mette alla prova l’amicizia tra le due giovani ragazze e costringe entrambe a una riflessione sulle proprie idee rivoluzionarie; ma è soprattutto Satu, ormai sola nelle sue missioni sovversive, a dover ragionare, innanzitutto, sul suo rapporto con Heidi. Ripensando alle azioni compiute, ai valori sostenuti, e al loro legame, le due ragazze intraprendono un percorso di maturazione che le porterà a trovare, prima di tutto, loro stesse.
Inizialmente, fino alla conquista di Lauri da parte di Heidi, la portata rivoluzionaria delle sortite delle due giovani ragazze ha un corrispettivo nella messa in scena, caotica e surreale. Tuttavia, se la prima parte del film, ricca di inventiva, ha un ritmo incalzante, successivamente la pellicola, pur senza rinunciare a uno humour spiazzante, nell’accompagnare la crescita interiore di Satu perde la sua forza eversiva e rallenta.
Il film è una profonda riflessione sul valore dell’amicizia e sulla crescita individuale. Da principio l’amicizia tra Satu e Heidi è del tutto esclusiva, e l’affermazione “noi non siamo il fight club” evidenzia proprio questa prospettiva; nel corso del film però il loro rapporto si apre a nuove esperienze fino a rompersi. Satu, accortasi che il sentimento dell’amica nei confronti di Lauri è del tutto sincero e autentico, aiuta Heidi a conquistarlo, ma lo sviluppo della loro relazione, che sembra quasi inconciliabile con l’amicizia tra le due ragazze – celatamente omosessuale almeno da parte di Satu – porterà inevitabilmente al loro allontanamento. Il film finlandese, sempre con toni scanzonati, rivela anche una società che, pur essendo profondamente permeata da un’ideologia capitalista, non è estranea a uno spirito anarchico e anticonvenzionale.