Mastandrea show
Domenica mattina, alla Conferenza stampa del Torino Film Festival era presente quasi l’intero cast de La felicità è un sistema complesso, tanto che non sono bastati i posti a sedere dietro il tavolo. A parte il regista Gianni Zanasi e la montatrice e produttrice Rita Rognoni, infatti, abbiamo assistito agli interventi di Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron, Teco Celio, Filippo De Carli e Camilla Martini.
Zanasi parla dell’ambiguità del cambiamento: il protagonista del film, Enrico Giusti, che ha una vita irrisolta, è pronto a cambiare il mondo anche sporcandosi le mani, ma è restio a cambiare la propria vita. Questo personaggio trova la soluzione della sua crisi attraverso il confronto con i due adolescenti Camilla e Filippo e lo scontro con Hadas Yaros alias Achrinoam.
Viene fatto notare al regista che la ricchezza del materiale narrativo talvolta scade nella discontinuità e che forse una simile vicenda meriterebbe una maggiore analisi grazie ad un approccio seriale. Una giornalista nota il grande impatto della colonna sonora, in particolare delle musiche originali di Niccolò Contessa. Zanasi sottolinea che non si tratta di un commento musicale, che tra l’altro sarebbe superfluo, bensì di una musica che – nei momenti in cui è diegetica – è in grado di influire sul comportamento dei personaggi, generando in loro emozioni più espressive di qualsiasi il dialogo.
L’improvvisazione degli attori è molto evidente e Zanasi la reputa importantissima in quanto serve ad esprimere nel modo migliore gli impulsi momentanei dei personaggi, come risultato di un profondo studio dei personaggi stessi. Mastandrea afferma che il suo rapporto con il regista è talvolta complicato dal fatto che Zanasi è solito continuare il processo creativo anche durante le riprese, ma è molto solido fino dall’esperienza di Non pensarci, film uscito nel 2007, che ha irrimediabilmente segnato la carriera di entrambi.