Nell’onirico mondo di Al (Francesco Gheghi), la cosa più importante è farsi il letto ogni mattina. Questo perché realizzare il primo compito della giornata lo motiverà a raggiungere gli obiettivi successivi. Prendendo spunto da quanto disse l’Ammiraglio McRaven nel suo celebre discorso, Al aggiunge che è in un letto ben fatto che nascono bei sogni. Peccato che non ci siano coperte da rimboccare nella calda e asfissiante Roma in cui vive.
Roma blues, film d’esordio di Gianluca Manzetti, è un omaggio sincero e scanzonato al cinema del passato, ma anche un moderno coming of age dalle energiche sonorità rock-blues scritte da Giovanni Piccardi. La fotografia assomiglia molto al suo protagonista e al modo in cui vede il mondo: luminosa e colorata, proprio come la camicia hawaiana che gli ha regalato il padre. Appassionato musicista rock’n roll senza band o etichetta discografica, fan sfegatato di noir anni ’50 che sembra conoscere solo lui, Al sembra nato nell’epoca sbagliata. Perfino il suo nome deriva dal passato: così si chiama anche il personaggio interpretato da Tom Neal in Detour (Edgar G. Ulmer, 1945), che racconta la storia dello squattrinato pianista Al Roberts che, unico testimone della morte di un uomo, teme di essere scambiato per l’assassino. E infatti, anche Al di Roma blues nel momento in cui trova un telefono abbandonato su cui è registrato l’omicidio di un uomo, è convinto di essere destinato alla stessa sorte. Decide però di utilizzare le competenze investigative affinate attraverso la visione dei suoi film preferiti per risolvere il caso in completa autonomia, innescando così una divertente commedia degli equivoci che porta i personaggi in situazioni sempre più paradossali. Lo stile vintage di Al incontra presto lo sguardo pop moderno di Betty («come Betty…. Page?» «No, Boop!»), interpretata da una brillante Mikaela Neaze Silva alla sua prima interpretazione. La terza protagonista del film è Roma, moderno Far West invaso dai rifiuti dove i cantieri fanno da sfondo a baci e inseguimenti.
«Io faccio rock’n roll» spiegava impacciatamente Al a Betty: «il rock deriva dal rock’n roll, ma entrambi derivano a loro volta dal blues». Così, viene da pensare che anche Roma blues derivi da qualcos’altro, dalla formazione cinematografica e dalle esperienze personali di chi l’ha creato. A confermarlo è lo stesso regista: “da ragazzino avevo una band. Io ero il batterista che non si presentava mai alle prove; il frontman invece assomigliava molto ad Al ed è stato lui a farmi scoprire i film noir”. Tra comedy crime e musical retrò, Gianluca Manzetti regala un’opera prima fresca, colorata e che sa piacevolmente intrattenere.
Sara Longo