“IN ULTIMO” DI MARIO BALSAMO

Un corridoio bianco. Una luce accecante, quasi divina. Un coro di voci che sembrano provenire dall’aldilà. Mario Balsamo presenta così l’Anemos di Torino nel suo ultimo documentario, In ultimo, un titolo conciso ma efficace nel descrivere una missione che gli operatori dell’hospice perseguono con premura e dedizione: condurre le persone verso l’elaborazione della malattia e l’accettazione di quella condizione di fronte alla quale siamo tutti uguali. Tutte le inquadratura sono sovraesposte e prolungate, una scelta che trasporta lo spettatore in una dimensione sospesa, senza tempo e completamente estranea alla realtà ordinaria.

Il medico Claudio Ritossa assieme ad un paziente

Gestito dalla onlus “Luce per la vita” e completamente immerso nella natura, il centro residenziale accoglie degenti in fase avanzata di malattie che necessitano di cure palliative a livelli specialistici per accompagnarli fino alla loro dipartita. Grazie alle capacità e all’empatia del dottor Claudio Ritossa, i pazienti vengono ascoltati e compresi e possono rivelare le loro paure più profonde nella speranza di trovare un senso alla loro realtà. Balsamo riesce a cogliere con precisione ogni gesto e ogni sguardo attraverso primi piani, particolari e dettagli, alternando riprese di spazi esterni e naturali che scandiscono lo scorrere del tempo e i diversi cicli della vita. Avere cura della natura, principalmente nel fare giardinaggio, è una pratica che, unita a quella medica, aiuta a migliorare la conoscenza dei pazienti: chi ha cura verso se stesso è in grado di offrire maggiore aiuto agli altri. Attraverso pratiche di consapevolezza rivolte perlopiù all’interesse verso una dimensione interiore spesso trascurata, il dottor Ritossa insegna svariate tecniche esperienziali con cui i collaboratori dell’hospice possono migliorare le loro relazioni interpersonali e quelle con i malati: solo col cuore si può raggiungere una relazione medico-paziente ideale.

Parlare della morte non è mai semplice. Quale modo migliore di farlo se non attraverso la celebrazione della vita? Evitando eccessive derive verso la tristezza e l’autocommiserazione, Mario Balsamo dimostra grande raffinatezza nel ritrarre lo stato d’animo dei pazienti in modo essenziale e lieve, descrivendo la tenerezza, la spontaneità e la fragilità degli anziani che trascorrono nell’hospice gli ultimi momenti della loro esistenza.

Davide Lassandro

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