“UN NATALE A CASA CROCE” DI PUPI AVATI

Il ricordo dell’ultimo Natale vissuto da Benedetto Croce è, nel film di Pupi Avati, il pretesto per raccontare la biografia di uno dei più grandi protagonisti della Storia italiana. Dallo spessore politico al talento negli studi, dalla vocazione alla libertà alla visione filosofica, il documentario – presentato fuori concorso alla quarantaduesima edizione del Torino Film Festival – apre uno squarcio originale sulla vita del filosofo e senatore italiano.

Trascurando i contributi di finzione, il film ricorre a testimonianze di studiosi e parenti – in particolare a quella di Benedetta Craveri, la nipote di Croce – e a materiale di repertorio conservato negli archivi dell’Istituto Luce. Il racconto biografico ha inizio con il 1883, anno in cui i genitori e la sorella del giovanissimo Croce perdono la vita nel terremoto di Ischia. È proprio in questa tragedia che il film individua l’origine della tempra e dell’acutezza inarrestabile che sempre lo contraddistinsero, come a testimoniare che occorre sempre una tempesta perché la propria forza interiore venga rivelata.

Pupi Avati porta sul grande schermo un prodotto complesso, un ibrido tra documentario e fiction: Un Natale a casa Croce è un progetto dall’architettura solida, ben delineata, le cui potenzialità non sembrano tuttavia pienamente sfruttate. Ne risulta un intreccio a tratti disomogeneo, caratterizzato da una ricercatezza che rende però la trama poco limpida, affidandosi molto alla presunta conoscenza del pubblico di una storia vera, ma forse non così nota.

Elisa Gnani

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