“HIGHEST 2 LOWEST” DI SPIKE LEE

Dopo una carriera ultradecennale, un affermato produttore discografico tenta di salvare la sua etichetta, la Stackin’ Hits Records, minacciata dall’acquisizione da parte di una multinazionale. La sua strategia subisce una brusca interruzione quando, dal suo attico con vista sul ponte di Brooklyn, apprende del rapimento del proprio figlio adolescente.

Il film si apre con il famoso e risoluto magnate dell’industria musicale David King, interpretato da Denzel Washington che, pur di salvare la propria etichetta, è disposto a ipotecare il suo attico e a rinunciare al lusso di cui è circondato. Poco dopo il sequestro, il figlio Trey viene liberato ma, per uno scambio di persona, viene trattenuto il figlio del suo autista e migliore amico. Il produttore si trova a dover scegliere se pagare il prezzo del riscatto o salvare il suo impero discografico.

Vent’anni dopo Inside Man, Spike Lee torna a raccontare il mondo della musica, facendo dell’hip hop il protagonista indiscusso della vicenda, nonché il fil rouge che permette di risalire al colpevole del rapimento. Highest 2 Lowest riprende, quasi didascalicamente, gli stilemi della cultura hip hop, fondata sulla contrapposizione tra cantanti emergenti e rapper affermati, quartieri poveri e grattacieli esclusivi. In questo binomio, un ruolo chiave è assunto dall’abbigliamento che in modo esemplare evidenzia i diversi contesti di appartenenza dei personaggi. All’highest David King, con i suoi completi gessati, si oppone il lowest Young Felon, piccolo criminale di quartiere con le Jordan ai piedi e il berretto New Era in testa. Questo contrasto viene visivamente amplificato dalle atmosfere artificiali degli interni di lusso e dalla fotografia realistica delle strade e dei vicoli popolari – nonché da un montaggio serrato e ritmico in cui risuonano le voci di James Brown, A$AP Rocky e Aiyana Lee.

Un thriller avvincente in cui Spike Lee tenta di mostrare come sia difficile essere un artista nel panorama discografico attuale, un sistema in cui l’attenzione è merce rara e la musica è relegata in secondo piano.

Carlotta Profico

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