In conferenza stampa è oggi protagonista il film Iona, del regista Scott Graham.
Scott Graham ha già partecipato al Torino Film Festival nel 2012 vincendo il premio per il miglior film con Shell. Bruno Fornara fa notare al regista che il tema che lega i due film è la solitudine. Graham spiega che quando ha deciso di girare Shell sapeva già che si sarebbe cimentato con il tema che poi sarebbe confluito in Iona.
Se confrontiamo i due film notiamo che in Iona, oltre alla solitudine, emerge il conflitto tra madre e figlio, mentre in Shell si trattava del conflitto tra padre e figlia. In Shell il conflitto e la solitudine derivavano dalla perdita del padre, dall’isolamento e anche dalla maturità del figlio, il quale usciva dal periodo adolescenziale. In Iona quello che porta al conflitto sono soprattutto il passato della protagonista, le sue cicatrici e la perdita della fede.
Un altro elemento che collega i due film è il paesaggio. Shell è stato ambientato nelle Highlands scozzesi, Iona nelle isole Ebridi; il regista afferma che si trova personalmente in conflitto anche con i luoghi scelti come location: lui è nato in una cittadina rurale e non ha mai sperimentato tanta solitudine come in quei luoghi quando da bambino, insieme alla famiglia, vi è andato in vacanza. La solitudine di quegli ambienti naturali gli è rimasta impressa nella carne.
In Iona la sequenza girata nella chiesa locale è un momento molto forte: il regista si ricorda che quando la visitò da bambino chiese a sua madre il motivo per cui tutti andavano a visitarla, e sua madre gli rispose: “Il motivo è che la gente vuole sentirsi vicino a Dio”. Questo ricordo è una delle motivazioni che hanno indotto Graham a fare questo film: “Ho creato il conflitto pensando ad una persona che si recava in questo luogo sacro pur non non sentendosi vicina a Dio.”
Un altro elemento forte del film sono i tetti delle case molto bassi, che creano un’atmosfera soffocante. Graham aveva già sviluppato l’idea in Shell, mettendo in scena un conflitto visivo tra gli spazi claustrofobici delle case e gli spazi ampi del paesaggio.
Quando Iona è stato presentato al Festival di Edimburgo, conteneva la sequenza di uno stupro. Fornara chiede perché il regista abbia tolto quella scena. Graham risponde che guardando il film insieme al pubblico si era accorto che non era ancora terminato, perciò ha rifatto il montaggio eliminando quella sequenza che sembrava troppo “dura”. In realtà, più che ad essa era interessato ai personaggi, al modo in cui interagiscono tra loro e metabolizzano gli eventi.
Il progetto del regista è quello di creare una trilogia scozzese. Il terzo film avrà per protagonista una e sarà ispirato da una canzone di Bruce Springsteen. “Questa volta voglio fare qualcosa di diverso, completerò la trilogia con un messaggio di speranza”.