Questo film diretto Rufus Norris, tratto da una pièce teatrale, si ispira a un fatto realmente accaduto: l’omicidio di cinque prostitute nella cittadina di Ipswick nel Suffolck, in Inghilterra. Le testimonianze dei residenti di London Road, una via di Ipswick, sono state raccolte dalla sceneggiatrice Alecky Blythe per essere portare in teatro attraverso il suo approccio verbatim: il copione è, infatti, lo script di interviste registrate a persone realmente coinvolte nella vicenda.
L’idea di farne un musical nasce quando la Blythe incontra Adam Cork ad un workshop del National Theatre: Cork scrive le musiche per lo spettacolo teatrale seguendo il ritmo irregolare e le variazioni delle voci di ciascun protagonista della storia, includendo le pause e le esitazioni di ciascun intervistato. Dopo il successo del musical, Rufus Norris decide di portarlo sul grande schermo. Le musiche e i dialoghi scritti per il teatro vengono così adattati al medium cinematografico, ma veniamo avvisati fino dall’inizio che le parole che sentiremo sono “esattamente quelle dette dai residenti di London Road, esattamente come le hanno dette”.
Questo modo di mettere in musica le parole non è semplicissimo da capire all’inizio della proiezione. Le prime sequenze, illuminate con luce molto fredda tendente al blu, sono costituite da inquadrature fisse di coppie sedute nel loro salotto di casa mentre rispondono ad un intervistatore che non vediamo mai. Questo procura quasi un effetto straniante: non riusciamo a capire se ti tratti di un flashback, di un momento documentaristico o di interviste fittizie. L’effetto di straniamento cresce quando i personaggi (che ci vengono presentati attraverso didascalie, come si trattasse di un programma televisivo) cantano le dichiarazioni appena rese su una base musicale che è più un accompagnamento che una vera e propria melodia.
Poi la vicenda si scioglie a livello più intimo: penetriamo dentro questa comunità sconvolta dalla consapevolezza che London Road è passata da tranquilla strada di provincia a centro del quartiere a luci rosse di Ipswick, e che tra i residenti si nasconde l’assassino, ancora latitante e misterioso. Scopriamo così i sentimenti dei residenti, i loro umori, le loro paure, e scopriamo anche i loro modi di esorcizzarle. I residenti sono molto turbati dallo scompiglio in cui sono state gettate le loro vite e non desiderano altro che ritornare alla tranquillità.
Il ruolo della stampa e della polizia sembra da una parte aiutare la comunità in questi momenti di convulsione nella caccia all’assassino, ma dall’altra sembra soffocarla e opprimerla.
Sicuramente London Road è un film, e un musical, insolito. Non offre certamente il classica intreccio da musical, è veramente unico nel suo genere e sicuramente rappresenta un bell’esempio di originalità che sarà difficile eguagliare.