Dopo Into the Woods del 2010, Symptoma è il nuovo lavoro del regista greco Angelos Frantzis. A chi si avvicinasse solo adesso al cinema greco, questo film potrebbe risultare straniante, un groviglio in cui si disperdono onirismo e deliri concettuali. Il cinema greco contemporaneo è la meticolosa fusione di elementi fantastici, surrealistici e, a tratti, esoterici ma riesce raramente a plasmarli nella maniera corretta.
L’inizio di Symptoma è prodigioso: in un’isola selvaggia e isolata dal mondo, si aggirano strane presenze dagli occhi luminescenti. Indossano giacche in pelle e maschere che riconducono all’immaginario di Giacomo Favilla. Queste strane creature antropomorfe minano la serenità della comunità che vive nell’isola. Si forma quindi tra gli abitanti un malcontento che porta alcune persone a dar loro la caccia agli esseri misteriosi. Il gruppo di abitanti/cacciatori è guidato da Elektra (interpretata da Katia Goulioni), una strana ragazza che, al primo impatto, parrebbe affetta da negligenza spaziale unilaterale, ma che, con il procedere della narrazione, diventa sempre più simile ad un personaggio dei film di Marina de Van per alcuni gesti inspiegabili che compie come il taglio sulla pancia o le continue testate date alla roccia spigolosa.
Symptoma è un film sui demoni che affliggono il nostro pensiero, ci inseguono e non ci lasciano liberi di agire come vorremmo. Il conflitto tra l’istintività tipica dei giovani e l’etica viene affrontato egregiamente nella sequenza della cena. Alla fine, il mistero non può che essere svelato e il demone dalla testa di coniglio viene massacrato dai bastoni degli isolani. Ciò che si scoprirà sarà un vero colpo di scena.