Pianetti di Sovana, Maremma Toscana. I gemelli Lorello e Brunello Biondi gestiscono la fattoria di famiglia, e le loro giornate sono scandite dal duro lavoro; la vita contadina è lontana anni luce dalla realtà urbana, in cui turni e ferie non esistono; è una vita di sacrifici su cui incombe minaccioso il mercato globale.
Lorello e Brunello, in concorso alla 35° edizione del Torino Film Festival, oltre ad essere candidato al premio Cipputi come miglior film sul lavoro, è un’opera scritta, diretta e montata da Jacopo Quadri, nome noto dell’industria cinematografica italiana in particolare modo per aver lavorato in veste di montatore con grandi registi da Bernardo Bertolucci a Gianfranco Rosi (celebre anche la sua collaborazione in Tropical Malady del maestro thailandese Apichatpong Weerasethakul).
L’obiettivo di Quadri, come emerge durante la conferenza stampa, è di proporre allo spettatore la vera vita di campagna in cui sudore e sacrificio sono la prassi. I due gemelli protagonisti del film sono l’ultimo baluardo a protezione di una realtà a serio rischio estinzione, perché il confronto con il mercato globale è impari e le multinazionali come Antinori, citata nel film, stanno trasformando la campagna della Maremma in vigneti.
Quadri struttura il racconto sull’arco simbolico-temporale di un’annata, dall’estate alla primavera; il suo sguardo sociale sulla materia trattata è molto evidente, e il regista pone l’accento sulle cause che stanno danneggiando l’economia contadina sono molteplici: le già citate multinazionali, un’errata politica sul territorio e la natura stessa. Lorello e Brunello sembrerebbe un film di denuncia ma il realtà è molto di più; l’aspetto socio-antropologico si amalgama alla perfezione con un lirismo cinematografico che ricorda lo stile di Franco Piavoli. Quadri utilizza la macchina da pressa fissa per proporci dei veri e propri squarci pittorici in grado di ammaliare lo spettatore.
Un altro aspetto fondamentale è la musica, incredibilmente varia; si passa dalle voci della natura a canti sacri, per finire con melodie dolci e malinconiche: «i primi minuti del film sono lirici grazie a una musica totalmente spiazzante, con l’obiettivo di trasmettere al pubblico che tutti noi possiamo avere uno sguardo più alto e libero della campagna», afferma Quadri in conferenza stampa.
Interessantissimi i vari personaggi presenti nel film; oltre a Lorello e Brunello, impossibile non menzionare l’anziana e saggia Ultimina, grazie alla cui semplicità ed onestà lo spettatore conosce meglio i due protagonisti, riderà e soprattutto si fermerà a riflettere sul mondo contadino ormai prossimo a scomparire. Infine alcune informazioni sulla produzione, Lionello e Brunello è co-prodotto da Vigo Film, Ubulibri (da non confondere con l’omonima società editoriale fondata dal padre del regista: questa è una nuova società gestita dallo stesso Jacopo Quadri) e Rai Cinema che continua a puntare su film di qualità, molto liberi sia nello stile sia nei contenuti.