L’amore che ho di Paolo Licata, presentato al 42° Torino Film Festival, celebra la figura di Rosa Balistreri, voce emblematica della Sicilia e simbolo di lotta e resistenza sociale. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Luca Torregrossa, nipote della cantante, non si limita al racconto della carriera musicale, ma esplora con intensità le battaglie personali e i momenti più intimi e dolorosi della sua vita.
Rosa è ritratta non solo come una straordinaria artista, ma anche come una donna che ha sfidato le regole del suo tempo, trasformando la propria voce in uno strumento di denuncia e riscatto. La storia segue i momenti fondamentali della vita di Rosa: dalla povertà di un’infanzia siciliana segnata da sacrifici e violenze, al successo nazionale degli anni ’60 e ’70, fino all’inizio del declino della sua carriera musicale. La narrazione intreccia questi episodi con delicatezza, componendo un ritratto a più strati di una figura femminile complessa, una donna determinata e capace di ribellarsi contro un sistema che cercava di annullarla. Le difficoltà vissute, dai conflitti familiari agli abusi subiti, trovano eco nelle sue canzoni, che diventano il grido di un’umanità spesso dimenticata.
La musica, elemento centrale del film, non è solo un aspetto artistico, ma un mezzo attraverso il quale Rosa combatte le ingiustizie. Le sue canzoni, sempre impegnate, affrontano temi come il patriarcato, la mafia e le disuguaglianze e diventano un simbolo di resistenza per un’intera generazione. Il regista riesce a restituire pienamente l’anima combattiva di Rosa nel sottolinearne il coraggio e la modernità, che rendono attuali le sue lotte.
Attraverso una narrazione emotiva e coinvolgente, L’amore che ho non è solo il racconto di una vita straordinaria, ma anche un invito alla riflessione sul ruolo delle donne nella società e sull’importanza di non arrendersi davanti alle difficoltà. Rosa Balistreri, con la sua voce potente e il suo spirito indomito, continua a essere un simbolo di forza e speranza, una figura capace di parlare oltre il suo tempo. Paolo Licata offre un omaggio rispettoso e toccante, capace di restituire l’eredità culturale e umana di una donna che ha saputo trasformare il proprio dolore in arte. L’amore che ho è un tributo alla memoria e alla forza di chi ha saputo ribellarsi, lasciando un messaggio che risuona ancora oggi con vibrante attualità.
Marilina Rita Monzo