“THE TEACHER” DI FARAH NABULSI

La morte di un fratello, di un figlio o di un amico è una tra le peggiori tragedie esperibili dall’essere umano. Ma quanto tempo rimane per il lutto individuale quando un intero Paese sta cadendo a pezzi sotto l’assedio dei coloni? 

La vita di Yacoub non conta nulla, ma quella di Nathaniel può riscattarne 1078: il primo, palestinese, si oppone all’occupazione della sua terra, è vittima di sfratto abusivo e violenze reiterate da parte dell’esercito nemico; il secondo, invece, ha la fortuna di possedere un documento israeliano e uno americano.

L’intreccio si sviluppa attorno alla figura di Basem, professore palestinese assunto nella scuola di un villaggio, attivista della rivolta e padre di una famiglia ormai distrutta. La sua vita è una lettera d’amore rivolta ai suoi alunni e alla sua terra, le azioni che compie segno della resistenza del suo popolo. L’amore per la patria, anche se intriso di profonda sofferenza, è il faro che lo guida attraverso l’oscurità di un presente tragico. 

The Teacher di Farah Nabulsi

La regista Farah Nabulsi attinge alla tradizione mediorientale dei road trip per dipingere un’opera profondamente implicata nel territorio, parte integrante della sua esperienza artistica e vero protagonista del film, la cui bellezza scandisce le lunghe sequenze che accompagnano le esperienze dei personaggi. The Teacher scuote il pubblico del 43esimo Torino Film Festival per il suo modo di raccontare il lutto in un contesto collettivo travolto dall’odio e dal sangue. L’impronta autoriale che la caratterizza trasuda una verità struggente: la vera maestra di vità è lei, la Palestina, martire di un conflitto ad armi impari in cui la morte non dà scampo a nessuno.

Sveva Keiko Abbatantuono

Articolo pubblicato su “la Repubblica” online il 23 Novembre 2025.

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