“Questioni di vita e di morte”, la sezione presentata dal Guest Director Julien Temple, non poteva che aprirsi con il film dal quale ha preso il suo titolo, A Matter of Life and Death (titolo italiano: Scala al Paradiso), realizzato nel 1946 da Michael Powell e Emeric Pressburger, regista il primo e sceneggiatore il secondo, considerati tra i massimi esponenti del cinema britannico.
Julien Temple propone una riflessione sulla vita e sulla morte come due condizioni dell’esistenza estremamente connesse tra loro, alle quali spesso il pensiero umano cerca di sfuggire, ma che bisogna, prima o poi, avere il coraggio di affrontare.
In A Matter of Life and Death questa grave riflessione,viene affrontata con un tono di estrema leggerezza, semplicità e ironia : durante la Seconda Guerra Mondiale un pilota inglese, Peter Carter (David Niven), lanciatosi dall’aereo senza paracadute in seguito a un incidente, sfugge al suo destino funesto grazie alla fitta nebbia inglese che offusca la vista all’Angelo della Morte, e si risveglia vivo su una spiaggia. Non si può, però, sfuggire al destino, e l’Angelo torna a cercarlo. Ha inizio così una lotta per la vita o la morte in cui domina la forza dell’amore, forse l’unica arma di cui nessuno ci può privare.
E’ una vicenda avventurosa, surreale, allegra, con dialoghi brillanti e uno straordinario gioco di colori, dal bianco e nero del Paradiso, alla Terra con i suoi fiori sgargianti in Technicolor: ammirevoli immagini del passaggio dal Cielo alla Terra e belle soggettive quasi iperrealistiche.
La tematica tanto importante è affrontata in modo così ironico e leggero da lasciare lo spettatore con una sensazione di serenità, di quiete interiore, quasi pronto ad accettare la morte per quello che è, una condizione senza la quale la vita non avrebbe senso. In giorni di paura, questa visione alleggerisce l’animo e aiuta a prendere coscienza di un destino uguale per tutti, inevitabile, da attendere senza troppi timori perché è giusto che sia così, perché così è la vita.