Tutti gli articoli di Giulia Tinivella Dettoni

“Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la Tv” di Maria Pia Ammirati, Roberto Faenza e Filippo Macelloni

Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la Tv di  è un viaggio nell’infanzia del passato e del presente; protagonisti sono i bambini che, dagli anni ’50 a oggi, raccontano le loro impressioni sulla vita. Ritornano alla mente i ricordi e le emozioni dei primi anni vissuti, sensazioni che si perdono nel passaggio alla vita adulta: le filastrocche, i giochi all’aria aperta, la scuola, i primi amori, le paure e i disagi, un concentrato di emozioni in cui tutti noi ci ritroviamo.

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Si va dai primi video in bianco e nero che mostrano le scuole con le classi separate, i bambini lavoratori nel Lazio del dopoguerra, la figura del padre come capo assoluto, ai ragazzini di oggi, con i videogiochi e le famiglie divise. Loro, i bambini, rimangono sempre uguali, puri e innocenti, in balia di un’educazione imposta da adulti inadeguati, infelici e frustrati, rispetto ai quali spesso essi risultano più sensibili è più saggi proprio per la semplicità con cui guardano alla vita.

 

Il film mette a confronto epoche diverse inserendo le voci dei bambini di oggi sui filmati in bianco e nero dell’infanzia di un tempo, creando un filo conduttore tra ciò che è stato, ciò che si è perso e ciò che ancora è ricordato. Varie tematiche sono affrontate: la scuola, la famiglia, l’amore, i sogni, il gioco (per citarne alcune), e ogni tanto interviene un tenero bambino che prova ad azionare il ciak senza saper contare.

Bambini nel tempo è un documentario realizzato con il solo materiale proveniente dall’Archivio delle Teche Rai, frammenti di interviste che percorrono, con gli occhi dei bambini, le trasformazioni di un Paese di cui la televisione è stata un importante testimone.

 

Si tratta di un film, tenero, commovente, ma anche comico, che riporta alla mente la nostra infanzia e svela quella di chi è venuto prima; è uno straordinario percorso nella storia d’Italia che assume il valore di documento storico fondamentale per la memoria collettiva.

“Rino – La mia ascia di guerra” di Andrea Zambelli

Rino – La mia ascia di guerra di Andrea Zambelli, presentato nella sezione Italiana.doc del 33° Torino Film Festival, è un omaggio a un grande partigiano, un eroe che non è mai sceso a compromessi, Rino Bonalumi.

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“Bambini nel tempo. L’italia, l’infanzia e la Tv” di Roberto Faenza e Filippo Macelloni- Conferenza Stampa

Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la Tv è un documentario prodotto da Rai Teche e Rai Cinema con la regia di Roberto Faenza e Filippo Macelloni, da un’idea della Direttrice delle Teche Rai Maria Pia Ammirati.

 

“Testimonianze preziose, momenti catturati e conservati negli archivi delle Teche Rai, tasselli di un grande mosaico che si compone strada facendo, raccontando i mutamenti dell’Italia, dagli anni ’50 a oggi, da un punto di vista sorprendente, preciso e leggero: quello dei bambini.” Così viene presentato il film: attraverso un lungo e complicato lavoro di ricerca e di digitalizzazione all’interno degli Archivi delle Teche Rai, sono state selezionate testimonianze di un’Italia che cambia attraverso gli occhi dei bambini.

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Lamb di Ross Partridge

 

Il film “Lamb”, di Ross Partridge, è stato presentato nella sezione Festa Mobile al 33° Torino Film Festival.

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Un uomo di mezza età, David Lamb, interpretato dallo stesso Partridge, dopo essere stato lasciato dalla moglie e aver assistito alla morte del padre, è preso dalla solitudine e entra in depressione.Nel parcheggio di un supermercato, per caso, incontra una bambina di undici anni, Tommie (Oona Laurence), anche lei sola, derisa dalle compagne e trascurata dai genitori. Tra i due nasce un sentimento ambiguo e fuori luogo che li porta a scappare insieme verso la vecchia casa del padre di David, spersa nelle praterie. Percorrono un lungo viaggio, si conoscono, imparano a fidarsi l’uno dell’altro, diventano complici; nulla intorno a loro è importante, sono come racchiusi in una bolla che li separa da tutto ciò che li circonda, presi nello scoprire questo nuovo sentimento. Al mondo esterno sono dedicati pochi momenti, pochi squarci di periferia americana e di natura vasta e selvaggia, come i cavalli che la bambina ha sempre sognato di vedere.

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Ross Partridge traspone il romanzo omonimo di Bonnie Nadzam e con grande coraggio affronta un tema complicato da capire e da accettare, quale l’amore tra un uomo adulto e una bambina; un rapporto ambiguo, che lascia lo spettatore nella costante ansia che ci sia un risvolto violento nella storia; ma tra David e Tommie nasce un amore vero, al quale è difficile rinunciare.

Bravi nell’interpretazione gli attori protagonisti, Partridge e Laurence, che hanno saputo rendere al meglio e con grande espressività due personaggi sfaccettati e complessi. Frutto di una produzione indipendente, girato in soli diciotto mesi, il film ha una storia insolita e un po’ inquietante, ma narrata con delicatezza e sensibilità.

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“Lamb” di Ross Partridge – Conferenza Stampa

Giovedì 26 Novembre sono stati accolti in Conferenza stampa Ross Partridge e Jennifer Lafleur, regista e produttrice del film Lamb, presentato nella sezione Festa Mobile del 33° Torino Film Festival.

Ross e Lafleur hanno innanzitutto parlato della difficoltà di trovare finanziamenti per un film così particolare e con un tema così difficile. Ross Partridge, che è anche l’attore protagonista, afferma che si tratta di una piccola produzione indipendente frutto del lavoro di un solo gruppo di produttori, tra i quali figura Jennifer Lafleur.

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“Sophelikoptern” (“The Garbage Helicopter”) di Jonas Selberg Augustsén

Sophelikoptern (The Garbage Helicopter) è un curioso film del regista svedese Jonas Selberg Augustsén, presentato nella sezione TorinoFilmLab del Festival.

La sequenza iniziale ci mostra una piattaforma d’atterraggio immersa in una fitta foresta nordica, sulla quale viene sganciato un enorme container da un elicottero che sentiamo, ma non vediamo. A seguire si cambia ambientazione: un’anziana signora all’interno della propria camera si accorge di non poter più fare a meno, dopo un anno di attesa, del suo orologio ora in riparazione; alza il telefono, chiama la nipote dall’altra parte della Svezia e chiede di riportarglielo. Inizia così il viaggio della nipote, di suo fratello e di un amico attraverso tutto il Paese.

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“Lamerica” di Stefano Galli

Ci sono autori come Wim Wenders, David Lynch, i fratelli Coen, che con i loro film hanno mostrato un’America diversa dall’immaginario classico delle grandi città o delle palme hollywoodiane, un’America profonda, fatta di grandi distanze e grandi diversità.

In linea con la concezione di tali autori è l’opera prima del regista e fotografo Stefano Galli, Lamerica, un documentario on the road in 16mm che ci porta nel cuore di questo continente, ancora poco conosciuto a noi d’oltreoceano.

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“A Matter of Life and Death” (“Scala al Paradiso”) di Michael Powell e Emeric Pressburger

“Questioni di vita e di morte”, la sezione presentata dal Guest Director Julien Temple, non poteva che aprirsi con il film dal quale ha preso il suo titolo, A Matter of Life and Death (titolo italiano: Scala al Paradiso), realizzato nel 1946 da Michael Powell e Emeric Pressburger, regista il primo e sceneggiatore il secondo, considerati tra i massimi esponenti del cinema britannico.

Julien Temple propone una riflessione sulla vita e sulla morte come due condizioni dell’esistenza estremamente connesse tra loro, alle quali spesso il pensiero umano cerca di sfuggire, ma che bisogna, prima o poi, avere il coraggio di affrontare.

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