L’esplorazione di mondi sconosciuti, il significato della frontiera e il mito dell’avventura hanno messo radice in Italia sin dai primi anni del dopoguerra. Nel 1948 nasce il fumetto Tex Willer e con esso nasce il fumetto western all’italiana, che da più di cinquant’anni viene letto dagli italiani. Nel corso degli anni il mito del lontano Ovest si afferma tra le impalcature della settima arte e l’Italia diventa la madre del genere spaghetti western, rendendo prestigio nel mondo alla produzione nostrana del settore cinematografico. Nel 1976 esce nelle sale Keoma, capolavoro del regista Enzo G. Castellari, che diventa un asse portante del genere western all’italiana. I paesaggi e i personaggi delle storie dei fumetti e del grande schermo diventano complementari, eroi e portatori di morte si alternano sui paesaggi desertici dell’immaginazione e disegnano a colpi di pallottola la conquista di una terra sconosciuta e selvaggia.