An extraordinary time-capsule takes us to the late 1970s Turin, where a lost youth experiences the birth of a phenomenon, the ‘ultras’, which would gradually become more and more important in the public life of our country.
Una straordinaria capsula del tempo ci trasporta nella Torino di fine anni Settanta, dove una gioventù smarrita vive la nascita di un fenomeno, quello ultras, che diventerà via via sempre più importante nella vita pubblica del nostro paese.
“Non sono un delinquente: sono un ultras. I delinquenti fanno le rapine, io faccio gli scontri.”
A parlare è il Capo Guerra dei Drughi, il gruppo ultras juventino che regna nel secondo anello della curva Scirea, all’Allianz Stadium di Torino. Seduto sulla sua poltrona nella sede del gruppo in via Tiepolo – da dove segue le partite attendendo la fine della sua diffida – il Capo Guerra spiega quali sono le sue mansioni e rimarca l’importanza che ha, nell’organizzazione del gruppo, rispettare il proprio ruolo.
Il DAMS dell’Università di Torino apre le porte al TFF (che a sua volta accoglie ogni giorno i suoi blogger, studenti e professori) per un appuntamento di grande valore educativo: Daniele Segre presenta il suo Nome di battaglia Donna.
Morituri è il terzo film di una trilogia, dopo Vecchie e Mitraglia e il verme, firmato Daniele Segre e inserito nella sezione Palcoscenico di Festa Mobile.
Un Daniele Segre beato fra le donne quello di oggi in conferenza stampa: insieme a Tiziana Catalano, Donatella Bartoli e Luigina Dagostino presenta il suo nuovo film, Morituri, interamente girato nel cimitero sconsacrato di San Pietro in Vincoli a Torino.