Red Aninsri opens with a dialogue between cats. They communicate through the most artificial of cinematographic techniques that allow them to speak: dubbing. No attempt to follow the expressions of their faces or their movements. The human voice adheres to their bodies forcibly asserting its technological superiority. That of Red Aninsri is a universe in which everything is exquisitely fake, where an incurable discrepancy remains between the images of the world and their sounds.
Red Aninsri si apre con un dialogo tra gatti. Comunicano attraverso la più posticcia e artificiosa delle tecniche cinematografiche che gli consenta di proferir parola: il doppiaggio. Nessun tentativo di seguire le espressioni del loro muso, o le loro movenze. La voce umana aderisce ai loro corpi forzosamente, facendo valere la propria superiorità tecnologica. Un universo, quello di Red Aninsri, in cui tutto è squisitamente finto, dove tra le immagini del mondo e le loro sonorità permane una discrasia insanabile.
To die is not difficult. Difficult is the life of those who remain, after death has passed in front of them; and Mario learned this in the hard way..
Mario (the very young Thomas Prenn) is young and handsome and he loves to dance. But Mario is not Lenz (Noah Saavedra), the young promise of the country, even more beautiful and talented than him. Mario survived so he will be asked to the bitter end why he is not the one who died in place of Lenz, victim of an attack in Rome.
Il difficile non è morire. Difficile è la vita di chi resta, dopo che la morte gli è passata davanti; e questo, Mario l’ha imparato a sue spese.
Mario (il giovanissimo Thomas Prenn) è bello, giovane, ama danzare. Mario però non è Lenz (Noah Saavedra), la giovane promessa del paese, ancora più bello, ancora più talentuoso. Mario è sopravvissuto e gli verrà domandato ad oltranza perché non è lui ad essere morto al posto di Lenz, vittima di un attentato a Roma.