In Víctor Erice’s movies – four in a career that began fifty years ago – cinema, both as a physical place and as a technical and expressive device, has always played a central role. Her first feature film, The Spirit of the Beehive (El espíritu de la colmena, 1973), told the story of a little girl who was shocked after watching Frankenstein (James Whale, 1931). In El sur (The South) (1983) the protagonist discovered her father’s betrayal in a hall where movies featuring the man’s lover were shown. Cinema as an influential art device, capable of having concrete effects on reality, can also be found in Cerrar los ojos (Close your eyes), the director’s latest work.
Nei film di Víctor Erice – quattro in una carriera iniziata ormai cinquant’anni fa – il cinema, sia come luogo fisico che come dispositivo tecnico ed espressivo, ha sempre ricoperto un ruolo centrale. Il primo lungometraggio, Lo spirito dell’alveare (El espíritu de la colmena, 1973), raccontava di una bambina sconvolta dalla visione di Frankenstein (James Whale, 1931). In El sur (1983) la protagonista scopriva il tradimento del padre in una sala dove venivano proiettati i film in cui recitava l’amante dell’uomo. Il cinema come immaginario influente, capace di avere effetti concreti sulla realtà, si ritrova anche in Cerrar los ojos, ultima opera del regista.