“Nova Dubai” di Gustavo Vinagre

“L’unica donna che mi abbia mai eccitato è mia nonna”- Erezioni paesaggistiche deturpanti della Nova Dubai

Nova Dubai è l’appellativo che gli abitanti di São José dos Campos, in Brasile, hanno attribuito ad un complesso di grattacieli in costruzione. Il regista Gustavo Vinagre, ritornato nel quartiere Jardim Alvorada della città brasiliana dopo essere rimasto per quattro anni all’estero, si ritrova davanti ad un paesaggio completamente diverso da quello precedente. Decide allora di fare un documentario per ricostruire lo spazio dei ricordi deturpati dalla speculazione edilizia e per riappropriarsene.“Quando incontrai i miei vecchi amici di São José, un sentimento era chiaro in tutti noi: il senso di perdita”, e secondo Vinagre l’unico modo attraverso cui il senso di perdita può essere recuperato, è il sesso. Così mette in scena monologhi macabri sul suicidio e rappresentazioni di rapporti sessuali “popolari”, in quanto praticati in ogni luogo da operai dei cantieri, agenti immobiliari, uomini maturi, persone conosciute su internet. Il sesso abita ogni luogo e costituisce una reazione contro la depravazione urbana, spesso sotto forma di stupro, perché è la sola forza capace di segnare lo spazio interno ed esterno all’uomo. “Il sesso è una cosa normale. L’erezione è normale. La costruzione di mostri di cemento e il processo di gentrificazione non lo sono”. Il cemento toglie lo spazio a chi lo abita, il sesso se lo riprende.

Il regista pare – secondo una sua stessa dichiarazione – a metà strada tra un poeta e un porno-terrorista e dichiara: “Non si tratta di trionfo del cemento sull’uomo o viceversa, si tratta di spazi. Dinanzi alla prospettiva disumanizzante dell’erezione di palazzi in ogni dove, se vogliamo parlare in termini di vittoria, l’unica vera vittoria è quella di noi che scopiamo e veniamo sul cemento”.

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