“VISITORS – COMPLETE EDITION” DI KEN’ICHI UGANA

I mostri non muoiono mai, così come i film gore che vengono sventrati, trucidati e spappolati, ricuciti e sfruttati infinite volte, senza poter mai esalare l’ultimo respiro. Qualche volta i pezzi che restano vengono rappezzati, e ci si aggiunge dentro altro. Forse con la pretesa di rendere tutto più consistente, o probabilmente per trovare nuove soluzioni narrative che, in fondo, sono sempre le stesse. Improvvisamente, ad esempio, ci si può ritrovare davanti a uno zombie che serve il tè: le immagini oscene divengono puro divertissment, per trasformarsi poi in una serie di feticci che vivono indisturbati. Questo è il motivo per cui autori come Ken’ichi Ugana fanno e scrivono ancora – in maniera non scontata e intelligente –film horror. Ed è anche il motivo per cui film come Visitors – Complete Edition, o il suo predecessore Extraneous Matter – Complete Edition, popolano ancora le sale dei festival cinematografici internazionali.

Visitors – Complete Edition è stato presentato nella sezione Crazies del Torino Film Festival. Una guerra tra mostri e umani e il personaggio di Haruka – che ha delle motoseghe al posto degli arti superiori – sono il filo conduttore di tre differenti cortometraggi diretti e successivamente riuniti da Ugana.

Visitors – Complete Edition è a tutti gli effetti una lista della spesa delle assurdità, fatta di gags gore che sfiorano la commedia slapstick. Lo stesso Ken’ichi Ugana suggerisce la chiave di lettura del film come l’incontro tra la citazione di Chaplin «La vita è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo», e i film horror di Dario Argento che guardava con la madre da bambino. Nonostante questo, il film riporta alla luce il tema delle ingiustizie, già analizzato in Extraneous Matter – Complete Edition, questa volta concentrandosi su quelle inferte dagli umani. Come nelle migliori poltiglie di riferimenti non può che esserci il cliché del bottone rosso a mettere fine a tutto ma non ai riferimenti stessi, come quello finale a Kubrick e a 2001: Odissea nello spazio (1968).

articolo pubblicato su “la Repubblica” il 29 novembre 2023

Antonio Congias

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