“EX-HUSBANDS” DI NOAH PRITZKER

In un’edizione del Torino Film Festival all’insegna di atmosfere surreali, fantascientifiche e horror, che condividono la ricerca di una fuga dalla realtà, Ex-Husbands – presentato fuori concorso – in quella realtà ci si rifugia.

Una storia familiare quotidiana e concreta in cui ciascuno può vedere riflessi episodi della propria vita. Il padre, Peter, tenta di riallacciare i rapporti con i suoi due figli ormai adulti, James e Miles, colti in momenti di fragilità tra abbandoni amorosi e problemi relazionali. Il tutto visto quasi esclusivamente dal punto di vista di Peter (Griffin Dunne, che grazie alla propria duttilità espressiva dà vita a un protagonista sfaccettato, dalla tenerezza avvolgente e dallo sguardo sarcastico). Sono proprio i personaggi – e i loro interpreti – il nucleo del film. Con loro è inevitabile empatizzare, anche grazie a dialoghi mordenti, spesso ironici, e ai frequenti primi piani che mettono in risalto le emozioni.

I personaggi commuovono ed appassionano ma sono la location (dai sicuri interni casalinghi alle paradisiache spiagge messicane) e l’appagante fotografia, caratterizzata da una calda luce soffusa, a mettere a proprio agio lo spettatore, sottolineando la leggerezza e l’ordinarietà della storia che viene raccontata. L’atmosfera che permea il film apre talvolta le porte ad argomenti profondi, la cui serietà viene smorzata e sapientemente sfumata da un umorismo sagace, in grado di ironizzare su temi come la morte e l’accettazione della propria sessualità.

È nel finale e in alcune scelte di scrittura, tuttavia, che il film non riesce a prendere il volo. Preferisce rimanere schiavo dello schema della commedia americana dei buoni sentimenti, con un’inevitabile lieto fine. Il film di Pritzker, pur rimanendo piacevole dal punto di visivo e del racconto non riesce a uscire da una zona di comfort, e non rischia di destabilizzare e sorprendere il pubblico aprendosi a un coraggioso e crudo realismo. Uno scardinamento della regola e del canone che registi dichiaratamente ispiratori delle atmosfere del film, da Woody Allen a Noah Baumbach, hanno rivelato possibile ma che Pritzker probabilmente non poteva permettersi.

Pietro Torchia

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