TORINO FILM FESTIVAL 36: I VINCITORI

A poco più di una settimana dalla chiusura di questo Torino Film Festival c’è ancora spazio per tirare le somme, raccontare e commentare un’edizione, quella di quest’anno, che secondo le voci di corridoio, o meglio, di sala, è stata di un livello decisamente alto. Sarà perché quest’edizione ha visto – in più di una sezione  – esordire alla regia personalità che nel cinema lavorano già da un pezzo, o semplicemente perché è stata un’ottima annata; anche i numeri dimostrano che il festival continua a riscuotere un notevole successo e ad avere un pubblico che lo segue negli anni, e lo attende. Una conferma, insomma, della rilevanza che il TFF mantiene nel panorama dei festival cinematografici italiani nonostante i problemi di budget con cui ormai da qualche anno deve fare i conti, ma che non scoraggiano affatto il neo presidente del Museo Nazionale del Cinema, Sergio Toffetti.

La giuria di Torino 36, presieduta da Jia Zhangke (Cina) e composta da Marta Donzelli (Italia), Miguel Gomes (Portogallo), Col Needham (UK), Andreas Prochaska (Austria) ha assegnato il premio per il miglior film a Wildlife di Paul Dano. Una scelta sicuramente comprensibile considerata la qualità di questo esordio alla regia ma che dà l’impressione di aver un po’ accantonato lo spirito del festival torinese, votato alla scoperta e alla promozione di un cinema talentuoso ma talvolta vincolato da produzioni a basso budget e dalla scarsa possibilità di approdare in sala.

Atlas di di David Nawrath (Germania) e Rossz Versek / Bad Poems di Gábor Reisz (Ungheria) ricevono rispettivamente il premio Fondazione Sadretto Re Rebaudengo e la Menzione Speciale della Giuria. Il premio come miglior attrice viene assegnato a Grace Passô, incredibile protagonista di Temporada André Novais Oliveira (Brasile); quello per il miglior attore è invece un ex-equo a Rainer Bock per il già menzionato Atlas, e a Jakob Cedergren per il film Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller (Danimarca), film rivelazione di questa edizione, che si è aggiudicato anche il premio per la Miglior Sceneggiatura e il premio del pubblico, anche questo in ex- equo con Nos Batailles di Guillaume Senez (Belgio/Francia).

Per quanto riguarda TFF.doc,  la giuria di Internazionale.doc composta da Fabrizio Ferraro (Italia), Narimane Mari (Algeria), Pablo Sigg (Messico) ha assegnato il premio come Miglior Documentario a Homo Botanicus di Guillermo Quintero (Colombia/Francia) con la seguente motivazione:“Per la necessaria posizione di ascolto nei confronti di un mondo considerato inferiore dalla civiltà capitalistica.  Mentre vogliamo essere dei vegetali!” Mentre il premio Speciale di Internazionale.doc è andato a Unas Preguntas di Kristina Konrad (Germania/Uruguay), poiché “Attraverso i resti di una dolorosa vita pubblica pone un interrogativo sulla testimonianza, forse non possibile anche nell’ interminabile flusso televisivo.”

Federica Di Giacomo (Italia), Annamaria Lodato (Italia), Anna Marziano(Italia), giurate di Italiana.doc, hanno invece assegnato il premio come Miglior Documentario a In questo mondo di Anna Kauber (Italia): “Un film immersivo che rende le immagini corporee e ci contagia con i segni di un rapporto vivo e appassionato al mondo”. Premio Speciale della giuria va invece a Il Primo Moto dell’immobile di Sebastiano d’Ayala Valva (Francia/Italia) in quanto è “Un film dall’equilibrio solido e curato che si fa ponte verso la ricerca sonora di un artista. Con la tenerezza di chi affronta la morte nella sua stessa famiglia.”. La giura assegna anche una Menzione Speciale a Il gigante pidocchio di Paolo Santangelo (Italia) perché “ci spinge oltre il film stesso con una messinscena grottesca e performativa che, seppur imperfetta, permette di accogliere lo slancio vitale e disperato del protagonista.”

Infine per Italiana.corti viene assegnato il Miglior Premio Cortometraggi a Ultima Cassa di Elettra Bisogno (Italia) “Per l’immediatezza con cui è riuscita a realizzare un lavoro in grado di restituire la materia viva di una realtà altra da sé divenuta dimensione interiore”. Premio speciale della giuria,  composta da Daniele Catalli (Italia), Gabriele Di Munzio (Italia), Jukka Reverberi (Italia), in  ex-equo a 13 Volte fuoco su mio padre di Francesco Ragazzi  e Col tempo di Sara Dresti (Italia):  due opere che sono “Due viaggi diversi nell’intimità famigliare, attraverso due modi di raccontare, sospesi tra passato e futuro”.

Non ci resta allora che aspettare la prossima edizione che, come consuetudine, è stata annunciata nella conferenza stampa di chiusura e sarà dal 22 al 30 novembre 2019. Perché nonostante il freddo, le code, le spole da un cinema all’altro e il panico da biglietti blu il Torino Film Festival è un evento imperdibile, e noi lo aspetteremo con ansia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *