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“MOST BEAUTIFUL ISLAND” di ANA ASENSIO

Una serie di giovani, belle donne riprese – spiate – nel loro viavai quotidiano per le strade affollate di New York. In questa sequenza d’apertura, lo sguardo della macchina da presa, il nostro sguardo, suggerisce che una qualsiasi di loro potrebbe essere protagonista della storia. Ad una qualsiasi di loro il futuro potrebbe riservare ciò che, invece, ha in serbo per Luciana, immigrata spagnola nella città dove i sogni si realizzano, o almeno dovrebbero, secondo l’”American Dream”.

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“MOST BEAUTIFUL ISLAND” by ANA ASENSIO

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Dora Bugatti

Translation by: Valeria Alfieri

A series of young beautiful women who are being filmed – spied on – during their everyday life in the crowded streets of New York. This is the opening scene, during which the camera, that represents our gaze, suggests than any one of them could be the main character of the story. Any one of them could be subjected to what the future holds, instead, for Luciana, a Spanish immigrant living in the city where dreams come true. Or at least they should, according to the “American Dream”.

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“FINDING YOUR FEET – RICOMINICIO DA ME” by RICHARD LONCRAINE

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Giuseppe Battaglia

Translation by: Melissa Borgnino, Federica Franzosi

The 35th edition of TFF has finally opened its doors to visitors with the showing of the film that was chosen as the unfortunate inaugural movie. It is unfortunate because, as it is always the case, this film had the responsibility of leading the way for the other ones the festival has in store, as usual drawing from a very disparate pool of genres.

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“FINDING YOUR FEET – RICOMINICIO DA ME” di RICHARD LONCRAINE

Il 35° TFF ha finalmente aperto i battenti con la proiezione del film scelto per l’ingrato ruolo di pellicola inaugurale. Ingrato poiché, come sempre accade, a questo film è stata assegnata la responsabilità di fare da apripista alle proiezioni che questo festival ha in serbo, come sempre attingendo dai più disparati generi.

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“REVENGE” by CORALIE FARGEAT

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Roberto Guida

Translation by: Emanuela Ismail, Valeria Tutino

Jennifer is the sweetest Lolita: beautiful, sexy, with a flirty attitude. She provokes the deepest desires in her lover, a rich businessman, and in his two business partners, that have met for a hunting trip in a luxurious mansion between the canyon and the desert. Waking up after a night of partying, the young woman suffers an assault and decides to run away, sparking the rage of the three, who run after her in the desert and throw her down a cliff, leaving her for dead. Shortly after, the hunters will find out, at their own expense, that they have become preys: Jen, who has survived and is even more fierce, will find them one by one and she will get her own raging and gruesome revenge.

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“REVENGE” di CORALIE FARGEAT

Jennifer è la più dolce delle lolite: bella, sexy, ammiccante in ogni suo atteggiamento. Suscita i desideri più reconditi del suo amante, un ricco uomo d’affari, e dei suoi due soci ritrovatisi per una battuta di caccia in una lussuosa villa tra i canyon e il deserto. Al risveglio da una serata di baldoria la giovane donna subisce una molestia e decide di scappare scatenando l’ira dei tre che la rincorrono per il deserto gettandola al fondo di un burrone, convinti di averla uccisa. Ben presto i cacciatori scopriranno a loro spese di essere diventati prede: Jen, sopravvissuta e agguerrita più che mai, li troverà uno ad uno e otterrà la sua feroce, cruenta vendetta.

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“TAEKSI WOONJUNSA – A TAXI DRIVER” by HOON JANG

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Gianluca Tana

Translation by: Valeria Alfieri, Laura Cocco

May 17th, 1980. The coup d’état of general Chun Doo-hwan leaves no hope for democracy in the South Korean people. The military regime imposes martial law from the very beginning, and it hides behind a wall of censorship and misinformation. The population of the small town of Gwuangju, encouraged by student demonstrations, takes to the streets, loudly demanding for freedom. However, the government responds with violence, opening fire on civilians, killing dozens of people and injuring hundreds. Journalist Jürgen Hintzpeter (Thomas Kretschmann) manages to record these riots on his camera and, helped by taxi driver Kim Man-seob (Song Kang-ho), succeeds in catching the world’s eye and let everyone know what is happening in South Korea. Continua la lettura di “TAEKSI WOONJUNSA – A TAXI DRIVER” by HOON JANG

“TAEKSI WOONJUNSA – A TAXI DRIVER” di HOON JANG

17 Maggio 1980, il colpo di stato del generale Chun Doo-hwan distrugge le speranze di democrazia della popolazione sudcoreana. Il regime militare impone fin da subito la legge marziale e si nasconde dietro a un muro di censura e disinformazione. La popolazione della cittadina di Gwuangju, spinta dai moti studenteschi, scende in piazza, rivendicando a gran voce la libertà; il governo risponde però con la violenza, reprimendo i moti nel sangue, aprendo il fuoco sui civili, uccidendone a dozzine e ferendone centinaia. Il giornalista Jürgen Hintzpeter (Thomas Kretschmann) riesce a riprendere questi giorni di scontri con la sua macchina da presa e, aiutato dal tassista Kim Man-seob (Song Kang-ho), riesce ad attirare l’attenzione mondiale su quello che sta accadendo nella Corea del Sud.
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Conferenza stampa di apertura del 35º TFF

Azzurri, penetranti, indiscreti. Sono gli occhi da maga di Kim Novak ad aprire la conferenza stampa del Torino Film Festival, giunto ormai alla sua 35ºesima edizione. Nella sala 2 del cinema Massimo, di fronte a giornalisti, istituzioni e semplici curiosi, il direttore Emanuela Martini svela i dettagli della manifestazione.

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“L’ora di regia” – Incontro con Gianni Amelio

L’incontro prende il nome dal libro scritto a quattro mani da Gianni Amelio e Francesco Munzi, L’ora di regia. Da un’idea nata da vari incontri con Emiliano Monreale, è un testo che cerca di sciogliere i nodi attorno al rapporto tra docente di cinema e studente.

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CONFERENZA STAMPA DI CHIUSURA DEL 35º TFF

Dopo nove giorni intensi, si conclude la trentacinquesima edizione del Torino Film Festival.

Emanuela Martini apre la conferenza stampa di Sabato 2 dicembre con i ringraziamenti ufficiali, prima di annunciare i premi collaterali del festival. La scuola Holden quest’anno assegna il Premio Scuola Holden per la miglior sceneggiatura del concorso Torino 35 a The Death of Stalin di Armando Iannucci, definendolo “una rivisitazione di un pezzo di storia terribile stravolta nel comico (addirittura british) e sostenuta da una sceneggiatura classicamente compatta”.

Anche il Premio Achille Valdata per il miglior film di Torino 35 va al film di Iannucci, “per aver affrontato con ironia e cinismo una drammatica pagina di storia”.

Il premio Avanti va a Don’t forget me di Ram Nehari “per la capacità dell’autore e del suo cast di narrare la favola possibile tra due sognatori scombinati, costruita partendo da un’esperienza di prima mano con il disagio mentale, attraverso uno sguardo immersivo che si astiene dal giudicare e ricorda, senza rinunciare ai toni ironici, perfino dark, il discrimine sottile che c’è tra normalità e malattia”.

Foto con il cast di Don't Forget Me TFF35
I due protagonisti e il regista di Don’t forget me con alcuni dei nostri colleghi.

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“Nome di battaglia Donna” – Incontro con Daniele Segre al DAMS

Il DAMS dell’Università di Torino apre le porte al TFF (che a sua volta accoglie ogni giorno i suoi blogger, studenti e professori) per un appuntamento di grande valore educativo: Daniele Segre presenta il suo Nome di battaglia Donna.

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“Giovanna” di Gillo Pontecorvo

Il nome che dà il titolo al film di Gillo Pontecorvo è quello della protagonista, Giovanna, una delle tante donne operaie che lavorano in fabbrica. Fin dalle prime sequenze della pellicola del 1955 – presentata nella sezione Festa Mobile Vintage – vengono mostrate in modo chiaro e lineare allo spettatore le vicissitudini e le rivendicazioni di queste donne. La storia è semplice: una fabbrica di Prato dove lavorano solo donne operaie, a causa di alcuni licenziamenti, viene occupata per 34 giorni.

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Convegno Internazionale “Pensare con gli occhi. La politica delle immagini nell’opera di Harun Farocki”

Lunedì 21 e martedì 22 novembre, presso l’Aula Magna della Cavallerizza dell’Università di Torino, si è tenuto il Convegno Internazionale Pensare con gli occhi. La politica delle immagini nell’opera di Harun Farocki. Un titolo “mirato e connotante”, come lo ha definito Giulia Carluccio – presidente del corso di laurea Dams e organizzatrice del Convegno insieme a Giaime Alonge, Luisella Farinotti, Barbara Grespi e Federica Villa – per un appuntamento che è il frutto di un lavoro sinergico tra quattro università italiane: l’Università di Torino, l’Università  di Bergamo, lo IULM Libera Università di Lingue e Comunicazione, e l’Università di Pavia. Si è succeduta nei saluti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che, con la Fondazione omonima, ha collaborato al progetto insieme al Torino Film Festival che, a sua volta, ha dedicato a Farocki una retrospettiva. La presidente ha invitato i presenti a visitare la video-installazione di Farocki  PARALLEL I, IV il cui allestimento è stato curato da Irene Calderoli ed è in mostra in via Modane 16 fino al 12 Febbraio.

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“Wexford Plaza” by Joyce Wong

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Elena Golzio

Translation by: Federica Betti, Ilaria Loiacono

Sadness and loneliness are the denominators in common of Betty and Danny, the two main characters of the movie.

Betty is an overweight girl that works in a permanently empty mall of the ‘60s as night security guard.

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“Wexford Plaza” di Joyce Wong

La tristezza e la solitudine sono i denominatori comuni dei due personaggi principali del film, Betty e Danny. 

Betty, la protagonista del film, è una ragazza sovrappeso che ha trovato lavoro come guardia addetta alla sicurezza notturna in un centro commerciale degli anni ’60. Un luogo perennemente vuoto. Continua la lettura di “Wexford Plaza” di Joyce Wong

“Nessuno ci può giudicare” di Steve Della Casa e Chiara Ronchini – Conferenza stampa

Martedì 22 Novembre è stato presentato in conferenza stampa il film Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa e Chiara Ronchini, un binomio – questo – che rispecchia a pieno l’obiettivo del rockumentary, ovvero quello di mostrare il punto di vista dei giovani degli anni tra il ’58 e il ’68 attraverso gli occhi di una giovane montatrice con una grande passione per la narrazione per immagini e la Storia.  Inoltre Steve Della Casa aveva già affrontato il tema di quegli anni, quando nel 1989 pubblicò un testo dal titolo Il professor Matusa e i suoi hippies con Paolo Manera; i musicarelli – spiega – nacquero con lo scopo di dare un volto a tutti quegli artisti che piacevano e che si ascoltavano in quel momento.

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“Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) by Lav Diaz

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Andrea Bagnasco

Translation by: Silvia Cometti, Miriam Todesco

When watching an eight-hour movie, the story starts vanishing in one’s mind, what one remembers of the past gets blurred, preventing him from linking all the points, what one may think about the future becomes little by little unsure and one finds himself lost, tightly attached to the present and to this monumental film by Lav Diaz.

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“Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) di Lav Diaz

Quando guardi un film di 8 ore tutto è strano, dopo un po’ la storia svanisce dalla tua testa, quello che ricordavi del passato è annebbiato impedendoti di ricollegare tutti i punti, quello che puoi pensare del futuro diventa poco a poco incerto e ti ritrovi perso e aggrappato al presente e a questo monumentale film di Lav Diaz.

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