“Triangle” di Costanza Quatriglio

Triangle è il nome della fabbrica tessile che prese fuoco nel 1911 a New York nella quale morirono 146 persone, quasi tutte donne.
Il 3 ottobre 2011 a Barletta è crollata un palazzina all’interno della quale lavoravano, in nero, numerose operaie tessili di cui 5 hanno perso la vita.Costanza Quatriglio (già conosciuta a Cannes per l’Isola nel 2003 e a Venezia per Terramatta nel 2012) crea un triangolo storico-tematico nel quale due lati sono rappresentati dalle due catastrofi realmente accadute e il terzo, quello che li congiunge, è uno spazio vuoto (….) quell’esperienza puramente espressiva che solo il cinema può dare”.

Vediamo filmati storici degli anni Dieci del Novecento (le cui immagini sono moltiplicate e rese speculari dalla regista) sopra i quali sono inserite voci fuori campo dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime. Alternate a queste, vediamo immagini girate oggi con le testimonianze di alcune operaie di Barletta scampare alla tragedia e dei parenti delle donne travoltye dal crollo. A fare da collante è Mariella, una sopravvissuta che ci racconta la sua esperienza, gli ultimi momenti passati con le sue amiche che sarebbero morte da lì a poco. La domanda che continua a porsi è: Perchè loro e non io?” Racconta i suoi dubbi nei confronti di chi avrebbe potuto aggiustare i muri vecchi e umidi e invece non l’ha fatto, ma continua a sorridere e chiude l’intervista con una canzone napoletana dal titolo Ricominciare.

Costanza Quatriglio, regista di "Triangle"
Costanza Quatriglio, regista di “Triangle”

La regista mette in atto un’operazione di informazione, ma soprattutto di denuncia nei confronti di una civiltà post-globalizzazione dove a farne le spese sono i nuovi “schiavi”.
Tra il 1911 e il 2011 sono passati 100 anni esatti, ma le condizioni di quelle lavoratrici sottopagate, senza garanzie perché prive di contratti regolari e costrette in luoghi di lavoro gravemente danneggiati, sembra che annullino il tempo trascorso ed è proprio su questo che ci si ritrova a riflettere alla fine del film.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *