“NON SONO MAI TORNATA INDIETRO” DI SILVANA COSTA

Quando Iolanda ha sei anni viene affidata in servizio a una famiglia. Iolanda cresce e nel frattempo nella famiglia nasce una nipote, Silvana: Iolanda l’accudisce e, tra le due, negli anni si sviluppa un rapporto simile a quello tra madre e figlia. Poco più che quarantenne, i nonni ormai scomparsi, Iolanda parte per il Canada in cerca della libertà. E’ una scelta difficile e coraggiosa; non torna più indietro. A distanza di molto tempo Silvana, ormai diventata ragazza e regista, decide di farne un film. Questo film: Non sono mai tornata indietro.

Silvana Costa ha realizzato un’opera che è, prima di tutto, un profondo atto d’amore e di stima. Il ritratto di una donna caparbia e libera che ha saputo vincere, in un periodo storico controverso, una sfida (inconsapevolmente femminista) importante: la fuga oltreoceano a Toronto, la fuga – invero – verso la libertà. Verso una realtà diversa dove finalmente poter scegliere per sé. Il pretesto, un matrimonio combinato sfruttato con grande lucidità come occasione per partire e cambiare la sua vita. Nonostante l’evidente coinvolgimento affettivo e il rischio di uno sguardo assai compromesso, la regista calabrese riesce a trovare la misura del distacco necessario al racconto. In questo l’ha aiutata, forse, il lavoro di scrittura. Prima una stesura inziale elaborata in tre mesi e poi, dopo ogni viaggio in Canada (il primo nel 2016), la riscrittura in cinque fasi. Più volte, non a caso, la regista chiede a Iolanda di ripetere gesti o azioni; non si tratta di un lavoro di pura osservazione, quindi, quanto di una formulazione del reale secondo un filo narrativo sotterraneo. In Non sono mai tornata indietro realtà e scrittura s’incontrano per creare un film che non tradisce mai l’onestà di quanto mostrato.

Silvana Costa, nella discussione dopo la proiezione in concorso al JobFilmDays, a proposito di Iolanda e della sua storia dice: “la posso raccontare solo perché mi ha cresciuta”. E’ riuscita cioè a maneggiare e a portare termine (in cinque anni) una storia così importante e così intima, perché tra loro esisteva un portato umano antico sino alla nascita. L’esempio migliore di come il cinema del reale riesca ad attingere a una linfa respirante che non sta al di sopra, ma sotto la pelle della vita.                                                                                Iolanda in Italia è ritornata e ha rivisto il mare che non vedeva da anni. Poi ha ripreso il volo per il Canada, la sua casa; Iolanda non è mai tornata indietro.

Francesco Dubini

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