Banlieu, ”borgate”, “barriere”, così sono state chiamate le periferie, spazi nei quali “confinare” ciò che non ha importanza che si veda o che non si vuole vedere, barriere, appunto, fisiche e psicologiche che Gipo Farassino ha sempre voluto abbattere e, anzi, innalzare ad arte, nelle storie e nei personaggi delle sue canzoni. E così, a tre anni dalla morte dello chansonnier torinese, l’ Yves Montand di via Cuneo, l’esigenza di ricordare il grande Gipo sorge spontanea nei cuori di Alessandro Castelletto (regista) e Luca Morino (musicista e cantante del gruppo Mau Mau), che si sono avvalsi dell’aiuto di Valentina Farassino (produttore, nonché figlia del cantautore) e Paolo Manera (direttore Film Commission Torino Piemonte). Il progetto era già iniziato quando Gipo era ancora in vita, ma la sua scomparsa non ha fatto che rafforzare quella che era l’esigenza di raccontare il mondo di Gipo: la marginale umanità della “Barriera”.
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