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“IMPETUS” DI JENNIFER ALLEYN

Impetus di Jennifer Alleyn è un film ibrido, che mescola alcune delle tipiche modalità espressive del documentario, come l’intervista, con i mezzi narrativi delle opere di finzione.  Il prodotto finale è un film ricco di intrecci e di linee temporali che terminano in una riflessione sull’importanza e la potenza del movimento, dell’azione.

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“PAPI CHULO” BY JOHN BUTLER

Article by: Samuele Zucchet

Translation by: Zoé Kerichard-Giorgi

Papi Chulo. No, it is not only the electro/dance song by Lorna, the rapper form Panama, which became viral at the beginning of the 2000s and was played in dance clubs all over the world – even if perhaps this title is what unconsciously attracted me to this movie. If Papi Chulo was for me only a song I used to hear in clubs, now these two words have become representative of a movie. And what a movie.

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“PAPI CHULO” DI JOHN BUTLER

Papi Chulo. No, non è solo il brano elettro/dance di Lorna, rapper di Panama, diventato virale nei primi anni duemila e sentito nei club di tutto il mondo – anche se forse è stato inconsciamente questo titolo a farmi cadere l’occhio sul film. Dunque, se prima  Papi Chulo era per me solo una canzone sentita in discoteca, ora queste due parole sono riuscite a smarcarsi, diventando soprattutto rappresentative di un film. E che film. Continua la lettura di “PAPI CHULO” DI JOHN BUTLER

“THE FRONT RUNNER” BY JASON REITMAN

Article by: Tommaso Dufour

Translation by: Priscilla Valente

“A film written by a journalist and a political activist with the Ghostbusters director’s son”. With these words Jason Reitman opens the TFF36 press conference, of which The Front Runner is the opening film. He refers to Matt Bai – author of All the Truth Is Out, the novel the film is inspired by – and to Jay Carson – House of Cards producer and consultant. Reitman reveals then that the first frames, the Columbia’s vintage logo from Stripes (Ivan Reitman, USA, 1981), are a tribute to his father and to the film which accompanied the director’s childhood.

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“THE FRONT RUNNER – IL VIZIO DEL POTERE” DI JASON REITMAN

“Un film scritto da un giornalista e un attivista politico insieme al figlio del regista di Ghostbusters”. Con queste parole Jason Reitman apre la conferenza stampa del TFF36, di cui The Front Runner è il film d’apertura, facendo riferimento a Matt Bai, autore di All the Truth Is Out, romanzo cui il film si ispira, e Jay Carson, produttore e consulente per House of Cards. Reitman rivela poi che i primi fotogrammi della pellicola sono un omaggio al padre, il logo vintage della Columbia da Stripes (Ivan Reitman, USA, 1981), ovvero il film che ha accompagnato l’infanzia del regista.

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“ALPHA, THE RIGHT TO KILL” BY BRILLANTE MENDOZA

Article by: Elio Sacchi

Translation by: Maria Elisa Catalano

Brillante Mendoza, one of the most successful Filipino directors, known all over the world thanks to numerous international awards, returns to the Torino Film Festival this year with Alpha, the Right to Kill, a claustrophobic film with a strong and immediately explicit social commentary. Shot in low resolution and with a style inherited from cinéma vérité, this Filipino film immediately immerses the viewer into the streets, the markets and the houses of a labyrinthine city, where even moral values seem to have lost their point of reference: in fact, despite the police being an ubiquitous presence, crime and immorality indirectly pervade the whole society.

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“ALPHA, THE RIGHT TO KILL” DI BRILLANTE MENDOZA

Brillante Mendoza, uno dei più affermati registi filippini che, grazie a numerosi premi internazionali è conosciuto in tutto il mondo, torna al Torino Film Festival anche quest’anno con Alpha, the Right to Kill, un film claustrofobico e di forte e immediatamente esplicita denuncia sociale. Girato in bassa risoluzione e con uno stile erede del cinema-verità, il film filippino immerge fin da subito lo spettatore tra le strade, i mercati e le case di una città labirintica, in cui anche i valori morali sembrano aver perso il loro punto di riferimento: infatti, nonostante la polizia sia una presenza ubiqua, la criminalità e l’immoralità pervade trasversalmente l’intera società.

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SOUNDFRAMES: CINEMA INTERATTIVO, AVANGUARDIE E SPERIMENTAZIONE

Giunto alla sommità della rampa elicoidale, quando ormai mancano poche postazioni alla fine del percorso, il visitatore ha come l’impressione che Soundframes sia qualcosa di più di una semplice mostra. Un grande cartello informativo invita il pubblico a proseguire senza l’ausilio delle cuffie, e il messaggio è tanto chiaro quanto disarmante: bisogna abbandonare le vesti dello spettatore, uscire dalla comfort zone di un percorso guidato e trasformare le suggestioni in azione.

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36TH TORINO FILM FESTIVAL OPENING PRESS CONFERENCE

Article by:  Marco De Bartolomeo

Translation by: Luca Bassani

Turin, 13th November 2018. In theatre 3 of Cinema Massimo, Sergio Toffetti and Emanuela Martini inaugurate the 36th Torino Film Festival press conference. Beautiful Rita Hayworth’s dancing body, portrayed in the 1942 film You Were Never Lovelier by William A. Seiter, stands out in the background.

The picture we chose as the official logo for this edition – explains artistic director Martini – adequately represents the spirit of this festival, which has been involved in the research, support and promotion of the most innovative filmmakers in the global cinema industry since 1982. Therefore, freshness, energy and vitality are the keywords that led the curators’ selection.

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CONFERENZA STAMPA DI APERTURA DEL 36° TORINO FILM FESTIVAL

Torino, 13 novembre 2018. Nella sala 3 del cinema Massimo, Sergio Toffetti ed Emanuela Martini inaugurano la conferenza stampa del 36° Torino Film Festival. Sullo sfondo campeggia il corpo danzante della bellissima Rita Hayworth, ritratta nel film del 1942 Non sei mai stata così bella, di William A. Seiter.

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SOUNDFRAMES: LA MUSICA NEL CINEMA D’AUTORE

La musica rappresenta da sempre una delle forme espressive maggiormente capaci di donare, a chi ne fruisce, la possibità di immergersi in un mondo a sé stante: le note si mescolano con le emozioni, le accelerano, le inibiscono e le regolano. È interessante notare come questo carattere empatico della musica si accordi con un tipo di cinema che è stato, quasi sempre, in grado di veicolare attraverso le immagini una sensazione, uno stato d’animo: il cinema d’autore. In questo ambito, molti registi hanno spesso scelto di non accompagnare semplicemente le sequenze dei loro film con temi ripetitivi, come poteva accadere nel cinema classico hollywoodiano, ma di dare allo spettatore la possibilità di interpretare le immagini anche attraverso la melodia e il suono a esse legate, sfruttando la possibilità di dar loro un colore diverso .

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SOUNDFRAMES: DAL MUTO AL SONORO

Il cinema muto non è mai stato completamente silenzioso, perché le proiezioni in sala erano accompagnate da musica dal vivo suonata da pianisti o orchestre. Tuttavia, il rapporto tra cinema e musica nei primi trent’anni della storia del cinema era ben diverso da quello attuale, e la potenzialità che oggi è attribuita alla colonna sonora di un film è molto diversa dalla percezione che ne avevano i cineasti e i critici nei primi decenni del ‘900.

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SOUNDFRAMES: MUSICA E CINEMA HORROR

L’horror è, insieme al musical, il genere che ha saputo maggiormente sfruttare le potenzialità della colonna sonora: la musica e il suono modificano la fruizione delle immagini entrando in stretto rapporto con loro, dando vita a un contesto polisensoriale che fornisce suggestioni ed inferenze, capaci di amplificare il significato della rappresentazione, creando un valore aggiunto. Continua la lettura di SOUNDFRAMES: MUSICA E CINEMA HORROR

SOUNDFRAMES: DAL MUTO AL SONORO

Il cinema muto non è mai stato completamente silenzioso, perché le proiezioni in sala erano accompagnate da musica dal vivo suonata da pianisti o orchestre. Tuttavia, il rapporto tra cinema e musica nei primi trent’anni della storia del cinema era ben diverso da quello attuale, e la potenzialità che oggi è attribuita alla colonna sonora di un film è molto diversa dalla percezione che ne avevano i cineasti e i critici nei primi decenni del ‘900.

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RICHARD DYER PRESENTA LA MONOGRAFIA SU “LA DOLCE VITA”

Se chiedessimo a studiosi e appassionati di nominare il più iconico o il più famoso film della storia del cinema italiano, La dolce vita guadagnerebbe senza dubbio il posto d’onore.

Nel 1960 Federico Fellini realizzava la sua opera più celebre, destinata a diventare non solo uno dei film più importanti della storia del cinema, ma anche un’ispirazione, un riferimento, un modello, per il cinema e non solo, sia in Italia che all’estero.

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SOUNDFRAMES: I GRANDI COMPOSITORI

La mostra Soundframes, ospitata all’interno del Museo del Cinema fino al prossimo gennaio, propone un viaggio multimediale attraverso le molteplici contaminazioni tra musica e cinema. Non poteva mancare quindi un’area tematica dedicata ai grandi compositori di Hollywood. E così tre schermi ci mostrano, mediante alcune brevi sequenze di film, l’evoluzione del modo di ideare le colonne sonore nel corso della storia del cinema.

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MASTERCLASS: SERIAL LOVERS

Quest’anno il Lovers Film Festival, in collaborazione con il DAMS Università degli Studi di Torino e con la curatela di Elisa Cuter, ha presentato una masterclass dal titolo Serial Lovers.

Durante l’incontro moderato da Matteo Pollone, si sono susseguiti gli interventi di Eugenia Fattori, Attilio Palmieri, Ilaria Feole e Violetta Bellocchio che hanno riflettuto su come nel passato la serialità abbia interpretato le questioni di genere e come le cose oggi siano cambiate.

Ad aprire la masterclass è stata Eugenia Fattori, scrittrice per “Seriangolo” e “Point Blank”, con un intervento dal titolo Reboot seriali nell’era Trump. Queer Eye e Will&Grace tra passato e presente.

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FUTURE LOVERS – CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI #3

L’appuntamento con l’ultima serie di cortometraggi del concorso Future Lovers del Lovers Film Festival 2018 si apre con due film italiani, alla presenza dei registi in sala. Il primo, fuori concorso, è Emerging Doubts (Dubbi che vengono) di Ilaria Galanti, che racconta il momento in cui Manuel si risveglia confuso nel suo letto, con uno sconosciuto che gli dorme accanto, completamente nudo.

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EVENTO SPECIALE FRONTE DEL CORPO – “MCKELLEN: PLAYING THE PART”

Il Lovers Film Festival ha organizzato per martedì 24 aprile l’evento speciale Fronte del corpo. Un dialogo tra Concita De Gregorio, giurata del Concorso internazionale lungometraggi e Lucia Mascino, membro  della giuria del Concorso internazionale documentari, in compagnia di Irene Dionisio, direttrice del festival, impegnate in un dialogo aperto con il pubblico sui confini del corpo attoriale

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OBSCURO BARROCO DI EVANGELIA KRANIOTI

Prima di essere corpo, la presenza è voce. Prima della carne, il verbo. Profonda ed oscura, fluttua acusmatica come una presenza ancestrale e primitiva; va creandosi, scoprendosi, in un processo naturale che comincia nelle profondità della terra, nel nucleo intimo e segreto, nell’umidità di una foresta amazzonica sotto la pioggia battente: “Io mi sto creando. E cammino nella completa oscurità alla ricerca del nostro sé. […] Nascita, morte, nascita. Come il respiro del mondo”.  Obscuro Barroco di Evangelia Kranioti comincia incantando  con una voce ammaliante, senza sesso, che trascina delicatamente  lo spettatore nella propria dimensione.

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