Una performance di Josephine Decker

La straordinaria performance diretta dall’artista newyorkese Josephine Decker inaugura la nuova collaborazione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (da anni attenta alla promozione di giovani artisti contemporanei e alla contaminazione di linguaggi tra le arti) con il Torino Film Festival, che a riconoscimento del nuovo legame le ha intitolato il 2º Premio del Concorso (7000 euro).

Thanks Giving Smash Living è il titolo della travolgente performance diretta dalla giovane artista, la quale invita il pubblico torinese a trasformare la rabbia in un momento di gioia. “E se la nostra rabbia fosse qualcosa di cui non aver paura o per la quale non fosse necessario nascondersi, ma anzi, goderne? E se traessimo beneficio dalla collera nello stesso modo in cui lo facciamo con la gioia e con la libertà? E se ci liberassimo dei nostri demoni personali e andassimo a cena tutti insieme, portando il peggio di noi stessi?”. Questo è ciò che è accaduto, il 20 novembre presso la sede della Fondazione (via Modane, 16), nella serata che ha preceduto l’apertura della 32ª edizione del Festival.

La scenografia è semplice: un lungo tavolo, nove sedie, sei vassoi di cibo. Si siedono a tavola 8 ragazzi ignari della cena speciale a cui sono stati invitati. Entra poi in scena Josephine, che con la sua aria ingenua invita i suoi commensali ad arrabbiarsi: “How mad are you? What are you mad about? What do you hate?”

A poco a poco la rabbia diventa odio per le persone, per i cani, per il lavoro, odio per la razionalità. “So, you are in the right place”, così la rabbia e l’odio attraverso i toni dell’improvvisazione si trasformano in irrazionalità e i commensali iniziano a lanciarsi del cibo e ad insultarsi, fino a concludere con un urlo che coinvolge tutti gli spettatori e inaspettatamente anche la direttrice, Emanuela Martini.

“I saw creativity coming out. Anger is so powerful”, dice soddisfatta l’eccentrica artista, nel cui lavoro non possiamo non scorgere gli echi di Marina Abramovic. Josephine Decker, è un’artista modesta e durante l’incontro al termine della performance svela tutta la sua “ingenuità artistica” rispondendo ai complimenti e alle domande di Massimo Causo (curatore della sezione Onde) con molta ironia, annoverando tra le sue influenze artistiche lavori che vanno da Lars von Trier alla Pixar, da Darren Aronofsky a Babe, maialino coraggioso.

All’artista, accostata dall’Indiewire a David Lynch e definita da Richard Brody (famoso critico del New Yorker) come una dei tre maggiori registi contemporanei del cinema indipendente americano insieme a Wes Anderson e Terrence Malick, il TFF dedica un omaggio durante il quale potremmo vedere di nuovo il suo volto e i suoi lungometraggi, risultato di una ricerca volta a “creare un lavoro che riesca a cantare”.

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