“Rada” di Alessandro Abba Legnazzi

Camogli, Casa di riposo per marittimi “G. Bettolo”. Ci porta qui Alessandro Abba Legnazzi, per mostrarci come trascorrono le loro giornate diciotto marinai ormai in pensione. Il termine “rada” designa una baia dove le navi possono ancorare e sostare al riparo dai venti e dalle correnti. La casa di riposo si trova proprio in una rada, come fosse una nave alla fonda che potrebbe partire da un momento all’altro: è il pensiero comune per gli ex-marinai che l’abitano. La rada è al contempo spazio fisico e contenitore di attese, ricordi, sogni e morte e accoglie il lento trascinarsi delle esistenze dei protagonisti la cui quotidianità è scandita unicamente dall’ora del pranzo o del sonno.

Renzo Cavatorta, Giorgio Sartorello, Paolo Mondello, Giacomo Gaggero, Alessandro Bagioli e Primo Conoscenti sono gli anziani marinai che intrattengono lo spettatore per 70’ mostrando la loro vita segnata dalla totale passività e dalla ripetitività di azioni quotidiane tra giocate al lotto, scrittura di poesie, lotte con l’aria condizionata, imprecazioni e stelle viste al telescopio.

La cifra stilistica del documentario risiede principalmente nella spontaneità degli straordinari protagonisti, i quali talvolta vengono mostrati in una dimensione quasi onirica. A questi si contrappone una presenza femminile, Silvia, un’attrice di teatro: assistiamo così ad un esperimento nell’esperimento in quanto ella ha mette in crisi la propria professionalità d’attrice confrontandosi con il mondo reale degli anziani.

Il regista di "Rada" Alessandro Abba Legnazzi con Davide Oberto
Davide Oberto e Alessandro Abba Legnazzi

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