Una New York umida, invernale, dura e grigia come l’acciaio, segnata da traffici clandestini ed esistenze alla deriva. È la Brooklyn periferica, un tempo controllata da italiani e irlandesi ed ora gestita dalla nuova malavita, cecena nella fattispecie, dove le leggi sono fatte da uomini senza Dio né pietà, ai quali non è consigliabile dire di no. In questa Brooklyn sorge il Cousin’s Marv, pub usato come “punto di consegna” per il deposito di denaro sporco dalla Famiglia di Chovka Umarov (Michael Aronov). Continua la lettura di “The Drop” (“Chi è senza colpa”) di Michael R. Roskam→
Rampollo della middle class residente nel facoltoso quartiere di Brian Grove, Zachary Orfman (Dane DeeHan) perde l’amata fidanzatina Bethany (Aubrey Plaza) in seguito al morso di un serpente velenoso. Seguono elaborazione del lutto, chiacchiere sui budini che la ragazza mangiava da piccola, partite a scacchi fino alle tre di mattina con i genitori di lei Maury (John C. Reilly) e Geenie (Molly Shannon) che cercano di mantenere in vita il ricordo di Beth. Questa non tarda a farsi viva, come se niente fosse accaduto, come se si fosse trattato di uno scherzo di cattivo gusto. Continua la lettura di “Life After Beth” di Jeff Baena→
Nel percorrere le assolate e solitarie strade della California a bordo della sua Plymouth arancione, il commesso viaggiatore David Mann (Dennis Weaver) s’imbatte in un’autocisterna che procede decisamente adagio per il limite di velocità imposto dalle autorità stradali. Dopo aver pazientemente atteso che il conducente prema un po’ di più l’acceleratore, David gli chiede con il clacson di lasciarlo passare ed esegue la manovra. Ma l’autista, letteralmente “invisibile”, una volta che questi lo ha sorpassato, decide di seguirlo e di perseguitarlo al fine di rendergli la vita impossibile. Violenza psicologica, di quelle che ti logorano i nervi. E David non può fare nulla perché l’individuo, di cui non saprebbe fornire nemmeno un identikit in quanto non l’ha mai visto, non sta violando i suoi diritti né può essere penalmente perseguibile solo perché, “casualmente”, si ritrova tutte le volte a fare il suo medesimo tragitto. Ormai in continuo stato di panico, David decide di farla finita, ingaggiando un mortale duello a colpi di acceleratore… Continua la lettura di “Duel” di Steven Spielberg→
Los Angeles. Un impacciato e vulnerabile ragazzo (Dustin Hoffman) galleggia in mezzo alla piscina del giardino di casa nascondendo l’angoscia per il futuro dietro un paio di occhiali scuri. Ma la musica che sentiamo (The Sound Of Silence di Simon & Garfunkel) rivela il suo sgomento davanti alla vita che ha già trascorso e a quella che l’attende. Benjamin Braddock, figlio dell’agiata middle class californiana, neolaureato alla Berkeley University, basso e bruttino, goffo e insicuro, ha sempre la stessa espressione e non si separa mai dalla sua adorata automobile, una Duetto Alfa Romeo che farà epoca. In realtà, l’apparente inerzia di Ben, che lo farà finire tra le braccia e le lenzuola dell’annoiata quanto avvenente Mrs. Robinson (Anne Bancroft), nevrotica amica dei suoi genitori, si rivelerà essere molto più consapevole e lucida di quanto non sembri. Continua la lettura di “The Graduate” (“Il laureato”) di Mike Nichols→
San Francisco. Harold Caul (Gene Hackman) è un tecnico della sicurezza specializzato in intercettazioni. Espertissimo in spionaggio elettronico, trascorre la vita nel più totale isolamento per potersi immergere completamente negli incarichi che gli vengono affidati, riducendo al minimo il contatto con il prossimo e troncando sul nascere ogni possibile rapporto interpersonale. Assorbito totalmente dalla propria professione, scopre a poco a poco che la razza umana è capace di azioni terribili, inimmaginabili. Azioni che in passato l’hanno profondamente sconvolto, rendendolo incapace d’interessarsi minimamente a ciò che registra. Gli importa solo che la registrazione sia perfetta, il suono “pulito”. Incaricato di spiare quella che pare essere una relazione extraconiugale, si ritrova ben presto catapultato al centro di una torbida vicenda più grande di lui, capace di soffiargli via quel poco di dominio che aveva su un’esistenza precaria, fatta di assoli musicali e pezzi di vita altrui… Continua la lettura di “The Conversation” (“La conversazione”) di Francis Ford Coppola→
Il magazine delle studentesse e degli studenti del Dams/Cam di Torino