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“NO PANIC BABY” by LEO GABIN

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Maria Cagnazzo

Translation by: Cristina Di Bona

Nowadays, most of people communicate through digital media, which compulsively transmit information and show every kind of situation. Sensationalism is more heterogeneous: news is no longer represented by an important event concerning society and even a daily situation can have a relevant social role. The Belgian collective Leo Gabin has made a social experiment with No panic baby, editing web videos. This film puts together different moments, creating a collage to describe a new human being. Between the various videos, the story of the road trip of two young people is told.

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“NO PANIC BABY” di LEO GABIN

Nella contemporaneità  la comunicazione  tra individui si riduce, nella maggior parte dei casi, ad un’interazione attraverso i mezzi digitali. Mezzi che veicolano informazioni in maniera compulsiva, mostrando allo spettatore situazioni e fatti di ogni genere.  Il sensazionalismo ha assunto ormai sfumature  più vaghe ed eterogenee: la notizia non è più rappresentata da un fatto di fondamentale importanza che tocca la società, e situazioni legate al quotidiano possono rivestire un ruolo sociale di primaria importanza.

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“A Crackup at the Race Riots” di Leo Gabin

Leo Gabin è un collettivo belga il cui nome  è l’unione delle iniziali  dei nomi dei tre artisti che lo compongono. Un’unica entità a rappresentanza di tutti. Al centro del loro interesse c’è la transmedialità digitale. I Leo Gabin, oltre a occuparsi di arte visuale “tradizionale” e di installazioni, raccolgono materiale video, prevalentemente proveniente dal web, rielaborandolo attraverso un uso alquanto originale del found footage.

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