EROINA: LA GENERAZIONE PERDUTA DI MARCO TURCO

Carlo Rivolta è stato un giovane talento del giornalismo italiano durante i movimenti di protesta del ’77, una figura sconosciuta ai più, capace però di descrivere in prima persona i rivolgimenti di questo periodo storico. La crisi delle ideologie, gli scontri interni del movimento e, soprattutto, il dilagare dell’eroina che ha condannato lui, e una intera generazione, alla scomparsa prematura.

Carlo Rivolta ha vissuto da protagonista la diffusione dell’eroina e ne ha raccontato l’uso da consumatore, mettendo in luce anche la scarsa informazione dell’epoca, la negligenza dello Stato e gli effetti psicologici e fisici su chi ne faceva uso. In un racconto che comincia dalla crisi del movimento del ’77 e che attraversa alcuni degli avvenimenti più importanti del secondo dopoguerra, come il caso Moro, il documentario fa luce sulla proliferazione di questa droga nel nostro paese. Rivolta, oltre a offrire importanti testimonianze sul proprio stato mentale, ha anche anticipato pratiche come il drug-checking, facendo una vera e propria analisi delle sostanze reperibili nelle periferie romane. Le testimonianze di Carlo Rivolta sono quindi un prezioso reperto che ci permette di comprendere ciò che è successo, di “vedere” attraverso gli occhi di qualcuno che ha vissuto questi avvenimenti in prima persona.

La narrazione prende le mosse dagli articoli scritti dallo stesso Carlo, recitati per l’occasione da Claudio Santamaria che, come lui stesso sostiene, ha cercato di cogliere l’essenza di una verità più che una realtà. In questo documentario il regista Marco Turco racconta una generazione partendo dalla soggettiva del protagonista. I suoi fallimenti e le sue lotte non sono soltanto sue, ma sono una metafora di quello che è successo a migliaia di giovani alla fine degli anni ’70. Nella cruda violenza delle immagini di repertorio si riesce a intravedere quella che è stata una vera e propria strage, consumatasi senza controllo. Grazie agli articoli scritti in prima persona e alle testimonianze di amici, familiari e colleghi possiamo comprendere il destino di una intera generazione.

Nicolò Pilon

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