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“ALELÍ” DI LETICIA JORGE

Una spigliata vignetta sul saper ridere. Ridere del dolore e trasformarlo in qualcos’altro: questo è quello che cerca di fare Leticia Jorge nella sua opera seconda Alelí.
La famiglia Mazzotti è calorosa, avvolgente, squilibrata; la morte del padre è l’antefatto delle vicissitudini bizzarre e inverosimili che si susseguono nell’arco di una giornata. Una nera commedia familiare che si confrontano con uno schema classico: venuto a mancare un membro della famiglia, i parenti tentano di gestire il patrimonio materiale ed emotivo che il defunto si lascia dietro.

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“ALELÍ” BY LETICIA JORGE

Article by: Giulia Leo
Translated by: Francesca Massa

A confident illustration about knowing how to laugh. Laugh about the pain and turn it into something else: this is what Leticia Jorge does in her second work Alelí. The Mazzotti family is warm, enchanting, insane; the father’s death is the backstory of the odd and absurd misfortunes that occur in a day.  A family black comedy that follows a classic pattern: as a member of the family passes away, the relatives attempt to deal with the emotional and material heritage which the departed left behind.

“JOJO RABBIT” di TAIKA WAITITI

Un doppio legame unisce Taika Waititi a Torino. Dopo What We Do in the Shadows, mockumentary in cui il regista si è divertito a esplorare la quotidianità di un gruppo di vampiri, Waititi torna a Torino per aprire la 37° edizione del Torino Film Festival con Jojo Rabbit, in cui si cimenta con una delle pagine più drammatiche della Storia – la caduta del Terzo Reich –, senza tuttavia rinunciare a un tono ironico e scanzonato. Il film, nato durante la fase di postproduzione di What We Do in the Shadows, ha avuto una lunga gestazione ma non poteva essere realizzato in un momento più adatto.

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“JOJO RABBIT” BY TAIKA WAITITI

Article by: Elio Sacchi
Translated by: Ilaria Roma

There is a double bond between Taika Waititi and the city of Turin. After the mockumentary What We Do In The Shadows, where the director explored the daily life of a group of vampires, Waititi comes back in town to open the 37thedition of the “Torino Film Festival” with Jojo Rabbit. The movie, focused on one of the most tragic episodes in the history of mankind – the fall of the Third Reich – , is characterized by irony and lighthearted tones. The filmmaker started working on this movie during the post-production of What We Do In The Shadows, but he had to wait for the right time to release it.

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“ASH IS THE PUREST WHITE” DI JIA ZANGKE

Anche grazie al consolidato sodalizio artistico con Zhao Tao, attrice feticcio presente in quasi tutti i film di Jia Zangke, il regista crea un fil rouge che lega tutti i suoi lavori, i quali, attraverso le storie dei personaggi, narrano da un lato la storia dell’autore, dall’altro la storia della Cina che rimane una presenza sullo sfondo. Ash is the Purest White continua su questa strada, offrendo allo spettatore un viaggio che, dall’inizio di questo secolo, arriva ai giorni nostri, attraversando migliaia di chilometri.

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“ASH IS THE PUREST WHITE” BY JIA ZANGKE

Article by: Elio Sacchi

Translation by: Giulia Maiorana

Thanks also to the well-established artistic partnership with Zhao Tao, fetish actress who appears in almost every Jia Zangke’s film, the director creates a fil rouge, which links all his works. These works narrate, through their characters’ stories, the author’s life and, at the same time, the history of China, which remains in the background. Ash is the Purest White keeps going on this path, offering the viewer a journey which goes from the beginning of the century to the present days, walking a thousand miles.

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“JULIET, NAKED” di JESSE PERETZ

Tucker Crowe è una delle rockstar più acclamate degli ultimi anni Novanta. Nel 1998 esce il suo ultimo album, Juliet, dedicato ad un amore tormentato, e poco dopo il musicista annuncia il suo misterioso ritiro dalle scene. Vent’anni dopo Tucker Crowe è una meteora dimenticata e il suo ricordo vive solo nell’ossessione morbosa di uno dei suoi fan più affezionati. Duncan è un professore universitario sulla quarantina, vive in un piccolo paesino fuori Londra, è appassionato di musica e devoto al suo idolo americano. Annie è la sua compagna, gestisce il museo di Storia naturale da quando il padre è morto e per lei Tucker Crowe è solo il volto che tappezza le pareti di casa e la voce che risuona ogni giorno nella stanza di Duncan. Quando a casa loro viene recapitato Juliet, Naked, la versione originale e grezza dell’album di Crowe, Duncan lo battezza come il capolavoro indiscutibile della rockstar, tessendone le lodi nel suo blog dedicato, mentre Annie esprime il tuo totale disaccordo lasciando un commento velenoso sulla pagina web.

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“DAS BOOT” DI ANDREAS PROCHASKA

Come è ormai costume in molti festival di cinema, anche il TFF quest’anno ha dato spazio alle serie televisive, mostrando nella sezione Festa Mobile i primi due episodi di Das Boot, prodotta da Sky, Bavaria e Sonar Entertainment e diretta da Andreas Prochaska (che è anche membro della giuria di Torino36). La serie tedesca, in otto episodi, si preannuncia come sequel ideale del film di Wolfgang Petersen Uboot-61 (1981), collocando l’azione un anno dopo gli eventi raccontati nel film.

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“PRETENDERS” BY JAMES FRANCO

Article by: Roberto Guida

Translation by: Letizia Bosello

Jeanne is looking for Paul”. It wasn’t unusual to find such ads on many American newspapers during the 80s: young and aspiring Maria Schneiders were looking for dashing and aspiring Marlon Brandos in order to recreate the erotic passion scenes in Bertolucci’s masterpiece. Terry and Phil, classmates in film school, will both go through that. They are desperate, looking for comfort for the loss of Catherine, the girl they both love: the three of them are hardened cinephiles, grown up during the time the U.S.A. discover their personal nouvelle vague, the New Hollywood. Passion will guide them throughout life without, however, making them truly happy.

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PREMIO “MARIA ADRIANA PROLO” A GIORGIO ARLORIO E PIETRO PEROTTI

Giorgio Arlorio e Pietro Perotti. Due contesti e percorsi diversi accomunati però dallo stesso ardore politico e sociale, espressione di un senso della collettività raro. I due si incontrano alla consegna del premio Adriana Prolo (avvenuta il 23 novembre 2018), destinato a personalità del mondo del cinema che si sono particolarmente distinte. Conferimento giunto alla sua 17esima edizione e all’interno del TFF, che si sdoppia – così come il numero monografico di «Mondo Nuovo 18/24 ft/s»notiziario dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema –  per omaggiare due figure che al cinema italiano e alla sua comunità hanno dato un apporto importante.

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“PRETENDERS” DI JAMES FRANCO

“Jeanne cerca Paul”. Su molti quotidiani statunitensi degli anni Ottanta non era raro trovare annunci del genere: giovani e aspiranti Maria Schneider cercavano prestanti e aspiranti Marlon Brando per ricostruire le situazioni di passione erotica del capolavoro di Bertolucci. Terry e Phil, compagni alla scuola di cinema, ci passeranno entrambi. Sono disperati. Cercano conforto dalla perdita del comune amore Catherine: i tre sono cinefili incalliti, cresciuti nel momento in cui anche gli Stati Uniti scoprono la loro personale nouvelle vague, la Nuova Hollywood. La passione li guiderà per tutta la vita, senza però riuscire a renderli pienamente felici.

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“SANTIAGO, ITALIA” DI NANNI MORETTI

La storia si costruisce attraverso le persone. Gli occhi, i volti e i racconti consentono, spesso più di ogni altro fattore, di avvicinarsi empaticamente a una causa, di abbracciarla o quantomeno di comprenderne la profondità. Santiago, Italia, il nuovo documentario di Nanni Moretti presentato come film di chiusura al 36º Torino Film Festival, è un risuonare di voci che, attraverso il montaggio, ricostruiscono un episodio storico, trasportando lo spettatore dal dolore a una sorta di amore compassionevole.

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“RAGAZZI DI STADIO, QUARANT’ANNI DOPO” DI DANIELE SEGRE

“Non sono un delinquente: sono un ultras. I delinquenti fanno le rapine, io faccio gli scontri.”
A parlare è il Capo Guerra dei Drughi, il gruppo ultras juventino che regna nel secondo anello della curva Scirea, all’Allianz Stadium di Torino. Seduto sulla sua poltrona nella sede del gruppo in via Tiepolo – da dove segue le partite attendendo la fine della sua diffida – il Capo Guerra spiega quali sono le sue mansioni e rimarca l’importanza che ha, nell’organizzazione del gruppo, rispettare il proprio ruolo.

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LUNGA VITA A ERMANNO OLMI

È iniziata nel primo pomeriggio di mercoledì 28 e si è conclusa in tarda serata la retrospettiva dedicata dal Torino Film Festival a Ermanno Olmi, un’occasione non solo per ricordare il regista scomparso lo scorso maggio, ma soprattutto per festeggiarlo, come ha tenuto a precisare la figlia Betta Olmi presente per l’occasione. Insieme a lei il fratello Fabio Olmi, Maurizio Zaccaro, Cecilia Valmarana, Mario Brenta, Giacomo Campiotti e Gianluca Della Cappa.  Un flusso continuo, come lo ha definito in apertura la direttrice Emanuela Martini, pensato come tentativo di dare una fisionomia di quello che è stato Olmi, grande regista ma anche grande uomo, anticipatore e poeta. Continua la lettura di LUNGA VITA A ERMANNO OLMI

“DRIVE ME HOME” BY SIMONE CATANIA

Article by: Tommaso Dufour

Translation by: Gianmarco Caniglia

One man from Caserta and the other from Rome: a few months ago, they did not know each other, but they have more than a few things in common. Marco D’Amore and Vinicio Marchioni are two talented actors with a solid experience. They have common theatrical backgrounds and frequent movie appearances, in addition to being well established among the public of the TV series made by the same director, Stefano Sollima, who “launched” the former with Romanzo Criminale (2008-2010) and the latter with Gomorra (2014 – ongoing). Today they are in Turin to present the first work of a young director, Simone Catania, a producer of documentary films who committed the two actors to a road movie that is touring Italy and Europe. Continua la lettura di “DRIVE ME HOME” BY SIMONE CATANIA

“DRIVE ME HOME” DI SIMONE CATANIA

Un casertano e un romano: fino a qualche mese fa non si conoscevano, ma non sono poche le cose che hanno in comune. Marco D’Amore e Vinicio Marchioni sono due attori di talento e di consolidata esperienza. Condividono la formazione teatrale e l’abituale frequentazione del cinema, oltre all’affermazione presso il pubblico delle serie tv ad opera dello stesso regista, Stefano Sollima, che ha “lanciato” il primo con Romanzo Criminale (2008-2010) e il secondo con Gomorra (2014- in corso). Oggi si trovano a Torino per presentare l’opera prima di un giovane regista, Simone Catania, produttore di documentari che ha impegnato i due attori in un road movie che attraversa l’Italia e l’Europa. Continua la lettura di “DRIVE ME HOME” DI SIMONE CATANIA

“SEX STORY” DI CRISTINA COMENICINI E ROBERTO MORONI

“In un mondo in cui tutto sembra possibile, non riusciamo più a raccontarci”: con questa frase Cristina Comencini riassume il senso più profondo del documentario presentato da lei e Roberto Moroni a questa edizione del Festival.

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“AZ ÚR HANGJA/HIS MASTER’S VOICE” DI GYÖRGY PÁLFI

Con His Master’s Voice l’ungherese György Pálfi, distintosi grazie al visionario Taxidermia, conferma la libera sperimentazione come imprescindibile approccio al mezzo cinematografico.

Il film, ispirato al romanzo La Voce del Padrone di Stanislaw Lem, racconta del viaggio intrapreso da Péter dall’Ungheria agli Stati Uniti alla ricerca del proprio padre, scienziato fuggito dall’Est Europa comunista abbandonando la famiglia negli anni della Guerra Fredda.

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“FIRST NIGHT NERVES” BY STANLEY KWAN

Article by: Gianluca Tana

Translation by: Alice Marchi

Director Stanley Kwan doesn’t need introduction. First Night Nerves represents for the director, who grew up during the Second New Wave of the Hong Kong cinema, a chance to come back home after a long absence. Even if many sequences have been filmed in a sound stage, the city plays a marginal yet fundamental role. The director sets the scene of the fictitious play Two Sisters in the Hong Kong city hall, for which a demolition proposal has been recently put forward. The director’s choice is a declaration of love for this building, where he spent a lot of time directing plays or taking part in film festivals. Continua la lettura di “FIRST NIGHT NERVES” BY STANLEY KWAN